La regina dei sentieri di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

Titolo: La regina dei sentieri

Autore: Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

Casa Editrice: Sellerio editore Palermo

Anno di edizione: 2024

Pagine: 252

Prezzo: 16 euro

Autore della recensione: Silvia Menini

Siete amanti del buon vino e, al contempo, anche del genere giallo/poliziesco con un sottofondo ironico e una scrittura frizzante e spassosa? Ecco allora il romanzo giusto per voi.

Mi sono avvicinata a questo libro proprio per il mio amore spassionato sia in ambito enologico sia dei gialli e devo ammettere che le mie aspettative non sono rimaste deluse. Anzi.

Ci sono ben 2 protagoniste: Serena Martini e Corinna Stelea che si districano in una indagine tra i vigneti della Maremma Toscana. E come non cedere al fascino e alla bontà di un buon calice di Bolgheri?

Soprattutto quando le due figure femminili sono così diverse ma, allo stesso tempo complementari. Serena è una chimica ma anche esperta sommelier dall’olfatto formidabile che, al momento, si dedica a fare la mamma a tempo pieno.

Corinna, invece, è una rigorosa sovraintendente della polizia giudiziaria. Sarà proprio la loro amicizia a portarle a indagare su un “cold case” tornato improvvisamente attuale e che, in un verso o nell’altro, le vede coinvolte entrambe. Corinna, con il suo metro e novanta di presenza, gli è assegnato per lavoro, mentre Serena, proprio mentre sta valutando la possibilità di tornare a lavorare nel mondo enologico, anche se solo part-time, si ritrova invischiata nella stessa vicenda dell’amica anche se si deve districare tra vicissitudini esilaranti con la suocera, i figli adolescenti e il marito.

Vi starete ora chiedendo quale vicenda porta le due donne a collaborare insieme su questo caso così… particolare…

Eccovi accontanti!

Un vecchio Ape riemerge inaspettatamente da un laghetto prosciugato all’interno della Cantina alla Tegolaia, una tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri. E si tratta proprio del motocarro che era guidato giornalmente dal marchese Crisante Olivieri Frangipane, proprietario di una azienda ben più piccola di quella già citata ma con una produzione di bottiglie di altissima qualità. Così come l’ape, anche il suo proprietario era scomparso molti anni prima e solo ora viene alla luce anche la certezza che potrebbe essere stato assassinato in circostanze misteriose. Una sera di ottobre del 2013, infatti, il conte si è allontanato con il suo Ape coupé non facendo mai ritorno.

Ben presto l’indagine di entrambe le donne si concentra proprio sui conflitti che c’erano tra marketing e tradizione e tra due realtà vitivinicole così diverse tra loro proprio per l’approccio strategico e di prodotto che hanno preso.

La tenuta Tegolaia, passata dalla famiglia Colantoni ad una multinazionale olandese, era diventata bersaglio degli scherzi non proprio leggerini del vecchio Crisante. A loro volta, attraverso il manager italiano, Walter Gori, non incassavano in silenzio ma minacciavano costantemente minacce di intraprendere azioni legali e non solo. Quando all’interno della tenuta riaffiora anche il corpo del conte appare chiaro che la risoluzione dell’enigma deve trovarsi proprio all’interno di queste schermaglie immemori.

Un libro che è pregno anche di digressioni teoriche (e non) a livello enologico (ma anche culinario) creando degli intermezzi che aiutano a mantenere alto l’interesse e il divertimento del lettore.

Ora vi starete domandando chi tra le due donne riuscirà a risolvere il misterioso caso… e mi rammarica dirlo ma sarà invece il vino stesso a farlo… e non aggiungo altro per non spoilerare nulla.

Questo è il secondo romanzo nato dalla penna congiunta di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, che continuano nel filone con protagoniste le due donne, dando risalto a un giusto mix tra ironia, scienza, chimica, fisica e mistero e che si mantiene magistralmente in equilibrio tra un giallo con un impianto molto logico e i tratti classici di una commedia, il tutto con il sottofondo della Toscana e di una buona bottiglia di vino.

Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)

Quale nome sarebbe stato più azzeccato per un vino da abbinare a un giallo/poliziesco?

Ovviamente un Bolgheri. Che lo dico a fare…

Prodotto nella Tenuta Moraia, è un Rosso di Bolgheri figlio di un invecchiamento svolto per un anno in barrique di rovere. Sostanzioso e materico, ma d’altro canto anche morbido ed elegante. Un connubio che ricorda proprio le due protagoniste di questo romanzo. È un Rosso di cui non ci si stanca mai, in grado di regalare sensazioni piacevolissime.

Azienda: Piccini

Vino: Gattabuia

Denominazione: Bolgheri DOC

Annata: 2021

Vitigni: Cabernet Sauvignon 70%, Merlot 30%

Tipologia: Rosso

Gradazione: 13,5%

Temperatura di servizio: 16/18 °C

Vista: rosso rubino intenso al calice.

Olfatto: Note di frutta rossa matura aprono l’ingresso al naso, che poi percepisce anche richiami alla liquirizia, al caffè e alla vaniglia. Sfumature erbacee e minerali completano il quadro olfattivo. 

Gusto: Il palato prosegue sulla strada intrapresa dal naso, rivelandosi morbido, fruttato e giustamente tannico. Buona la lunghezza.

Abbinamenti: Ottimo con le seconde portate a base di carne, è indicato per accompagnare la grigliata mista.

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