Ho rubato al Re d’Inghilterra di Fabio Pozzo

Titolo: Ho rubato al Re d’Inghilterra

Autore: Fabio Pozzo

Casa Editrice: TEA

Anno di edizione: 2025

Pagine: 256

Prezzo: 16 euro

Autore della recensione: Silvia Menini

Ecco la storia di un furto a dir poco leggendario e di un ladro ligure che decise di raccontare tutta la verità.

Una storia vera iniziata a Londra il 24 febbraio 1994 quando, in un antico palazzo coperto da una impalcatura, corredato da un allarme non funzionante, una lacuna nella sorveglianza… un ladro esperto e recidivante decide di fare l’ennesimo colpo e se ne va indisturbato con una borsa piena di gioielli e articoli preziosi, ammaliato da quella dimora così lussuosa che trasuda “riccanza”.

Sebbene siamo in Inghilterra, il ladro è un italiano e si chiama Renato Rinino il quale solo qualche giorno dopo scopre chi fosse il proprietario della casa che ha ripulito. Dai quotidiani, infatti, apprende che quello dove è entrato è proprio St.James’s Palace, l’allora residenza londinese proprio del principe del Galles Carlo d’Inghilterra.  

Scotland Yard viene subito allertata, sotto costante pressione dell’opinione pubblica, della tv, dei giornali che non fanno altro che amplificare la notizia mettendoli alle strette alla ricerca di risposte.

Allo stesso tempo, proprio mentre la caccia al ladro è iniziata, Rinino capisce che per la sua sicurezza non può far altro che vendere parte della refurtiva e rientrare in Italia sperando di non essere “beccato”.

Fabio Pozzo, autore di questo romanzo, si è basato proprio sui documenti d’archivio, materiali dell’indagine, cronache giudiziarie, interrogatori ma soprattutto del memoriale inedito proprio dello stesso Rinino per ricostruire la vicenda con la massima precisione tanto da renderlo un avvincente romanzo. Non si è però soffermato solamente sulla narrazione del furto, ma ha coperto anche la storia del protagonista decisamente sopra le righe, insofferente alle regole ma con un passato decisamente tormentato e che brama la gloria che riesce a intravedere in questa vicenda.

Ecco la storia di uno dei ladri entrato nella storia e più celebri di sempre. Un uomo che ha rubato a un sovrano, denominato così post 6 maggio 2023 quando Carlo è stato incoronato Re.

“La sua incoronazione mi ha affrancato dallo status di delinquente di provincia e mi ha fatto salire di rango, o se vogliamo di serie. Ora sono nella Premier League, quella di quei pochi che possono dire di aver rubato a un re”. “Sono entrato in casa sua, gli ho svuotato i cassetti, sono scappato con il bottino e l’ho fatta franca. Nessuna condanna. Gli ho anche restituito qualcosa, ma questo non inficia la validità del furto”.

È infatti rimasto nell’oscurità per anni, consigliato proprio da un avvocato italiano a cui ha raccontato tutto una volta rientrato in Italia. Rinchiuso però in carcere per scontare un’altra pena, inizia a mettere per iscritto le sue memorie proprio con l’intento di vendere questa incredibile storia per un libro o, chissà, magari anche per un film. Del resto… chi non ama un “ladro gentiluomo”, come ama definirsi lui?

Del resto… Arsenio Lupin docet! Infatti, proprio come l’altrettanto celebre ladro, è pronto a tornare sui propri passi nel momento in cui capisce di aver colpito la persona sbagliata con l’ennesimo furto.

Una notte, infatti, ruba nella casa di un pensionato, ma quando legge la sua disperazione sulle pagine dei giornali gli restituisce il denaro, fino all’ultima banconota, infilandola in busta chiusa nella cassetta delle lettere.

Ecco un libro divertente, leggero, forse meno nella parte intermedia dove si racconta la storia difficoltose che ha portato il protagonista a iniziare a rubare per farlo arrivare proprio a Londra.

Piccola chicca finale: il principe Carlo perdonò il tanto ormai conosciuto ladro in quanto la refurtiva gli era stata in parte restituita. I giornali dell’epoca riportarono anche una battuta che fece: “Se dovete proprio farvi derubare, fatevi derubare da un italiano. Almeno vi restituisce parte del bottino”.

Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)

Un vino ligure, per rendere omaggio a questa vicenda che inizia proprio in Liguria, terra di origine del nostro Arsenio Lupin e che si adatta perfettamente a questa lettura piacevole.

Azienda: Poggio dei Gorleri

Vino: Apricus

Annata: 2023

Denominazione: Riviera Ligure di Ponente Vermentino DOC

Vitigni: vermentino 100%

Tipologia: Bianco

Gradazione: 12,5%

Temperatura di servizio: 10-12°C

Vista: Giallo paglierino alla vista.

Olfatto: . Al naso spiccano aromi fruttati e floreali, con sensazioni di frutta a polpa bianca, mela verde e fiori di zagara in evidenza.

Gusto: seguono delicati cenni salmastri che conducono al sorso sapido e fresco, dotato di ottima scorrevolezza e bevibilità

Abbinamenti: Si abbina bene con tutti i piatti di pesce e con la cucina di mare in generale. Ottimo anche con crostacei e pasti leggeri.

Lascia un commento