Titolo: Ricettario amoroso di una pasticcera in fuga
Autore: Louise Miller
Casa Editrice: Sonzogno
Anno di edizione: 13 ottobre 2016
Pagine: 352
Prezzo: 17,50 euro
Autore della recensione: Silvia Menini (tratto da MRS)
Olivia Rawlings è una rinomata pasticciera e lavora in un club esclusivo di Boston. Un lavoro che la appaga ed essere sulla cresta dell’onda non è poi così male. La vita sentimentale è però un po’ tormentata. Vivendo praticamente chiusa nelle cucine del club, riesce a concedersi solo una relazione clandestina con il suo datore di lavoro (e padre di famiglia).
Tutto sembra procedere secondo i suoi piani, ma proprio durante la festa per i 150 anni del club, Olivia incendia con la sua torta flambè l’intero locale, rovinando l’intera festa e la sua carriera. Presa dalla disperazione fugge e approda, dopo poche ore, a casa della sua migliore amica Hannah che abita a Guthrie, uno sperduto paesino nel Vermont.
Il passaggio da una città viva come Boston a un paesino tranquillo e molto folkloristico non le è indifferente, ma accetta di buon grado il periodo di prova presso l’unica locanda della zona, il Sugar Maple Inn. La burbera proprietaria Margaret sembra metterla costantemente alla prova ma Olivia è affascinata dalla casetta con la veranda dove si trasferisce a vivere, dal frutteto, i boschi e il sapore dei cibi genuini a cui non è più abituata. Per non parlare poi delle serate danzanti con la band del luogo a cui si unisce ben volentieri e che le permette di estraniarsi dai suoi problemi. Nulla però sembra trattenerla veramente lì, fino a quando conosce Martin, tornato da Seattle per accudire il padre malato e la cui famiglia la accoglie in casa come se fosse una figlia. Olivia riscoprirà ben presto i valori dell’amicizia, di una famiglia, della serenità e del senso di appartenenza a un luogo, che non sembravano essere più parte della sua vita.
Tutto sembra procedere per il verso giusto fino a quando un avvenimento imprevisto sconvolge la tranquillità di Olivia e dell’intero paese e la vedrà davanti al dubbio se continuare a fuggire o se, per una volta, affrontare la vita di petto e concedersi il lusso di essere felice.
Un romanzo che scorre via veloce, scritto con una penna pulita, ricco di descrizioni e di sentimenti, che suscita emozioni e… golosità. Eh sì perché il romanzo trabocca di dolci, tra cui, il più importante, la torta di mele che viene fatta e rifatta in mille modi e sfaccettature. Un libro dedicato a tutte quelle che pensano che un fallimento sia solo un’altra porta che si apre su mille opportunità che, se siamo pronte a coglierle, ci daranno la possibilità di stravolgere la nostra vita e di indicarci la strada giusta.
Louise Miller è una chef della pasticceria che vive e lavora a Boston. Ha ricevuto una borsa di studio per frequentare il programma GrubStreet’s Novel Incubator, un anno di workshop per romanzieri. Ama studiare, il giardinaggio, suonare il banjo e ama i cani vecchiotti. “The City Baker’s Guide to Country Living” è il romanzo con cui ha debuttato nella scrittura.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Quale bevanda migliore di un buon sidro di mele, che accompagna le serate e le emozioni che crescono in Olivia giornata dopo giornata.
Ecco allora la ricetta casalinga per preparare una delle bevande alcoliche dalla storia più antica e affascinante. Il sidro di mele è una bevanda acidula e poco frizzante, con un basso contenuto alcolico (3-6%) con un profumo fruttato, e che si abbina ai formaggi freschi e maturi. Se servito freddo, può diventare un piacevole aperitivo o perfetto anche da abbinare a torte di frutta.
Proprio come nel libro, si può anche fare in casa, sfruttando il metodo della fermentazione naturale e utilizzando pochi semplici ingredienti.
Ma passiamo ora alla ricetta:
Innanzitutto bisogna scegliere la varietà giusta! Potete scegliere tra quelle sotto che sono anche tra le più indicate per questo tipo di bevanda.
- Red Delicious: mela rossa dal sapore dolce
- Yellow Delicious: grande e gialla con un sapore dolce
- Jonathon: è una mela di dimensione media rossa e croccante, dalla polpa sugosa e zuccherosa
- Granny Smith: è piuttosto piccola e croccante, di color verde
- Gala: di grandezza media, croccante e dalla polpa sugosa, ha colore giallo-rosso o aranciato
- Cotogne: giallo scuro dalla polpa farinosa
Se preferite risparmiarvi un po’ di fatica e optare per il succo di mela già pronto, fate attenzione di sceglierne uno senza zucchero aggiunto.
La quantità di zucchero aggiunto farà variare la gradazione alcolica del vostro sidro. Variando le combinazioni di lievito e zucchero portano anche ad un sidro con corpo e gusto che variano. Considerate:
- niente zucchero aggiunto equivale ad un sidro con 5% di alcol
- 200 gr di zucchero aggiunto equivale ad un sidro con 8% di alcol
- 400 gr di zucchero aggiunto equivale ad un sidro con 12% di alcol
Ingredienti per una bottiglia da 75 ml di sidro mediamente alcolico
- 2 kg di mele biologiche
- 13 gr di lievito secco di birra (l’equivalente di 1/2 panetto) oppure del lievito per vino bianco
- una punta (1 gr) di acido ascorbico (lo trovate in erboristeria) o il succo di 1 limone (per correggere l’acidità e non fare annerire la frutta)
- 150 ml di acqua
- 230 gr di zucchero di canna
- 1 bottiglione da 5 l munito di tappo gorgogliatore (per far uscire l’anidride carbonica senza far entrare l’aria)
Per prima cosa bisogna lavare bene le mele mantenendone la buccia. Tagliatele a spicchi ed eliminate il torsolo, meglio farle riposare per almeno 6 ore. Poi frullatele fino a che non avranno una consistenza di purea e filtrate attraverso un colino a maglie fini, anche un telo di cotone andrà benissimo. Potete conservare fino a 2 settimane questa polpa in frigo ad almeno 5°. Ottenuta la purea aggiungete una punta di coltello di acido ascorbico o il succo di limone e mescolate tempestivamente prima che la frutta scurisca.
Ora passate al lievito. In una bottiglia richiudibile con tappo di sughero, sciogliete il lievito nell’acqua tiepida (a 28-30°) o in alternativa alla stessa quantità di succo di mela, e aggiungete 30 gr di zucchero. Agitate per bene per 20 minuti e attendete un’ora. Lo starter deve fermentare e il liquido sarà aumentato di volume; ci devono essere delle bolle, segno che il lievito si è attivato. Potete aprirlo e chiuderlo parzialmente e far continuare la lievitazione anche fino a 5 ore.
Ora fate cuocere la purea di mele per pastorizzarla. Non deve bollire ma arrivare a circa 85° e cuocere per 45 minuti e poi aggiungete lo zucchero rimanente mescolando perché si sciolga. Versate con un imbuto il vostro mosto in un bottiglione che deve essere già sterilizzato (va bene usare della candeggina), che chiuderete con l’apposito tappo colmatore. E la fermentazione avrà inizio!
Il composto dovrà riposare per 2 settimane nel bottiglione in un luogo piuttosto caldo (intorno ai 20-25°) altrimenti la fermentazione si bloccherà. Occorre agitarlo una volta al giorno per rimescolare la purea ed evitare depositi.
Procedete con la fase finale dell’imbottigliamento filtrando il sidro della feccia che si è depositata nel fondo e, qualora lo desideriate, aggiungendo 2 cucchiaini di zucchero per renderlo più dolce e frizzante. Se il sidro dovesse risultare più torbido del previsto, è possibile filtrarlo una seconda o terza volta. Ci vogliono almeno 3 mesi di maturazione per rendere il sidro alcolico al punto giusto, ma tenete conto che il liquido si schiarisce naturalmente nel tempo.
L’imbottigliamento è bene farlo in bottiglie con vetro spesso per sidro, perché tende ancora a rifermentare leggermente in bottiglia, o bottiglie da chiudere con tappo a fungo e gabbietta metallica per il sidro più frizzante.