Titolo: La scomparsa di Stephanie Mailer
Autore: Joël Dicker
Casa Editrice: La nave di Teseo
Anno di edizione: 10 maggio 2018
Pagine: 640
Prezzo: 22 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
È il 1994, il 30 luglio per la precisione, e siamo a Orphea, cittadina immaginaria negli Hamptons che si prepara nell’organizzazione della prima edizione del festival locale teatrale. Tutti i cittadini sono in fermento ma nessuno si aspetta la tragedia che sta per incombere sulla cittadina e che sconvolgerà le vite dei suoi abitanti. Un efferato omicidio viene commesso anzi un pluriomicidio: il sindaco, la sua famiglia vengono trucidati in modo brutale senza un apparente motivo. Nessuno si capacita del perché i tre fossero ancora in casa quando, invece, sarebbero dovuti essere a presenziare all’apertura del festival. In più anche Megan, uscita di casa per fare jogging e forse testimone del fatto, ha subito la stessa fine. Chi sarà mai l’omicida? E perché ha compiuto tale gesto? Il caso viene affidato a due giovani ma promettenti poliziotti che sono arrivati per primi sulla scena del crimine: Jesse Rosenberg e Derek Scott.
Vent’anni dopo, il 23 giugno 2014, Jesse Rosenberg è ora capitano di polizia e ha deciso di andare in pensione per realizzare un progetto che ha in mente già da un po’ di tempo. Proprio a pochi giorni dalla fine del suo lavoro viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, che gli dice che vent’anni prima ha commesso un errore e che la persona accusata degli efferati omicidi, Ted Tennenbaum, non è quella che li ha commessi. Pochi giorni dopo, però, Stephanie scompare e Jesse non ha il tempo per approfondire queste sue accuse e soprattutto di ottenere le prove che la ragazza avrebbe potuto passare per aiutarlo a capire.
Che cosa le è successo? C’è una connessione tra la sua scomparsa e le accuse fatte? Stava indagando sugli omicidi? Derek e Jesse si domandano quale sia stato, all’epoca, il loro errore di valutazione e decidono così di riprendere le indagini insieme alla collega Anna Kanner sia per capire cosa è successo alla ragazza, sia per riaprire il caso che ha conferito loro la gloria che li ha resi famosi ma, per il quale, evidentemente, hanno sottovalutato alcuni fattori chiave che invece erano chiari a Stephanie. I due uomini si reimmergeranno nei fantasmi di allora e anche in quelli presenti, oltre a dover fare i conti con le loro vite che non sono proprio andate come si aspettavano.
Ecco un thriller sorprendente, ricco di suspance, denso di adrenalina e una tensione che solo Joël Dicker può creare, in cui il passato e il presente si intrecciano inesorabilmente facendo cambiare il punto di vista del narratore da un capitolo all’altro dando una visione differente e completa. I tasselli mancanti per ricostruire la storia vengono dati capitolo dopo capitolo, i toni a volte virano verso la commedia con personaggi che è impossibile non amare. Un libro che si inizia e non si molla più fino alla fine facendo scorrere le 640 pagine a una velocità sorprendente, proprio come era capitato con il suo primo successo “La verità sul caso Harry Quebert”. Dopo due libri che si erano un po’ distaccati dal genere che gli aveva dato fama, torna alle origini con un romanzo che non deluderà e che è all’altezza dello stile del primo e delle aspettative del lettore.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Un libro ben strutturato, con personaggi credibili e ben delineati, richiede un vino con altrettanta struttura e ricco di aromi che possa essere assaporato sia con una buona cena sostanziosa sia come vino da meditazione. E cosa c’è di meglio di un Amarone?
Azienda: Allegrini
Vino: Amarone Classico DOCG
Tipologia: Rosso
Denominazione: Amarone della Valpolicella DOCG
Vitigni: Corvina 80%, Rondinella 15%, Oseleta 5%
Anno: 2013
Grado alcolico: 16%
Temperatura di servizio: 18°
Vista: rosso rubino intenso
Profumo: Al naso emergono deliziose fragranze di frutta matura, amarena, marasca, mora, anice stellato, tabacco alla vaniglia e mandorle dolci.
Gusto: In bocca è pieno e pervade il palato avvolgendolo. I tannini sono levigati e l’acidità perfettamente bilanciata tanto da esaltarne la succosità del frutto maturo che ricorda l’uva passa, la cannella ed il cioccolato fondente.
Abbinamenti: ideale per accompagnare piatti a base di selvaggina, carne alla brace, brasati e formaggi di lunga stagionatura. Ottimo anche da meditazione.