Titolo: Nel silenzio delle nostre parole
Autore: Simona Sparaco
Casa Editrice: DeA Planeta
Anno di edizione: 14 maggio 2019
Pagine: 284
Prezzo: 18,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
La delicatezza con cui scrive Simona Sparaco è inconfondibile e, anche in questo romanzo, allieta i suoi lettori con un testo che ha quella nota poetica e pathos che tanto la contraddistingue.
Siamo a Berlino. Un incendio divampa a causa di un corto circuito in uno degli appartamenti. Le fiamme, piano piano, iniziano a divorare ciò che incontrano. Nella stessa palazzina vivono Naima e suo figlio Bastien, algerini di lingua francese. Bastien è da tempo ormai che vorrebbe rivelare alla madre qualcosa di fondamentale importanza ma non trova il coraggio perché potrebbe spezzarle il cuore. Polina, ex ballerina classica compagna di Michail, noto regista russo, non riesce ad accettare la trasformazione che il suo corpo ha subito dopo la gravidanza. Alice è invece una studentessa in Erasmus che si è trasferita da Tivoli a casa del fidanzato Matthias, pittore di Dresda e del quale non è ancora riuscita a parlare alla madre. Di fronte al condominio incriminato c’è un locale. Quella notte vi lavora Hylya, una giocatrice di rugby che si fa amare per il suo essere ribelle ai rigidi dettami della famiglia musulmana ed estremamente coraggiosa e che ha un debole per Polina alla quale, però, non lo ha mai confessato.
Le vite di questi personaggi vengono raccontate con sensibilità ed empatia dall’autrice e ciò permette al lettore di sentirle vicine, parte di sé, amalgamando le loro origini, storie, peculiarità in maniera magistrale. L’incendio che divampa trova gli abitanti del condominio addormentati.
Naima è anziana e costretta sulla sedia a rotelle a causa della sclerosi che l’affligge, Polina si sveglia solo quando sente il figlio di due anni piangere a causa del fumo che lo sta soffocando. Matthias è rimasto prigioniero in ascensore che ha preso per andare a prendere delle birre, Alice si sveglia quando è ormai troppo tardi e il fuoco si è già diffuso nel suo appartamento. Bastien e Hulya saranno i due eroi del romanzo che, grazie al loro coraggio, faranno la differenza.
Le loro storie vengono raccontate, sviscerate, con tutte le incomprensioni, equivoci, i rimpianti che fanno emergere le loro psicologie e li delineano in maniera chiara e vibrante. Il fuoco distrugge per poi ricostruire e rappresenta la metafora della vita e della rinascita. Un libro che arriva fino all’anima del lettore per non lasciarla più perché ognuno si può identificare in qualcuno o qualcosa e invita a non aspettare e a non lasciare parole inespresse.
Per raccontare questa vicenda Simona Sparaco si è ispirata all’incendio della Grenfell Tower di Londra avvenuto a giugno 2017. Rimasta colpita da quanto accaduto, Simona ha dato voce a dei protagonisti fornendo però una nuova ambientazione.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
Agli intensi romanzi di Simona Sparaco avevamo già abbinato in precedenza dei vini di un certo peso (basta citare il mitico Sauternes per “Equazione di un amore”): continuiamo su questa scia proponendo un passito molto particolare, frutto della – solo all’apparenza – audace combinazione di due vitigni dalle differenti origini ma accumunati da un territorio, la Maremma, che ha saputo esaltare le rispettive qualità.
Azienda: Fattoria Mantellassi
Vino: Alì Alè
Tipologia: Rosso Passito
Denominazione: Toscana IGT
Vitigni: 50% Alicante, 50% Aleatico
Annata: 2016
Grado alcolico: 13%
Temperatura di servizio: 12-14°
Vista: colore luminoso con riflessi violacei.
Profumo: note intense di viole, more, lamponi e prugne.
Gusto: dolce ma non stucchevole al palato, con un finale accattivante che richiama i frutti citati.
Abbinamento: Macarones.