Io uccido di Giorgio Faletti

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Titolo: Io uccido

Autore: Giorgio Faletti

Casa Editrice: Baldini Castoldi Dalai editore

Anno di edizione: 2002

Pagine: 682 pp.

Prezzo: 20 Euro

Autore della recensione: Antonella Savarese

Giorgio Faletti esordisce nel mondo della letteratura con un thriller avvincente che toglie il fiato al lettore fin dalle prime pagine mettendo a nudo i pensieri oscuri del protagonista a caccia della sua prima vittima. Nel suggestivo contesto del Principato di Monaco (Montecarlo, Francia), il DJ di Radio Montecarlo Jean-Loup Verdier riceve una telefonata da cui si dipana la vicenda che l’autore si appresta a narrare: “… Anche in questo siamo uguali. L’unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la mente a ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire perché il mio male non riposa mai.” “E allora tu che cosa fai di notte per curare il tuo male?” “Io uccido..”.

L’assassino riesce a colpire scegliendo con cura le sue vittime, sottoponendole a un rito macabro le cui oscure origini si riveleranno soltanto scorrendo le ultime pagine del romanzo. A dargli la caccia il commissario Nicolas Hulot della Sûreté Publique del Principato e l’agente dell’FBI Frank Ottobre, amici uniti dai reciproci drammi familiari che rincorrono il fantasma dell’assassino per scacciare al contempo i fantasmi che li ossessionano.

Si tratta di un esordio narrativo che convince pur richiamando nella caratterizzazione dei personaggi e nell’intreccio narrativo i polizieschi all’americana. Gli aspetti introspettivi sono ben curati e la suspence viene preservata intatta scorrendo le pagine. Forse solo la lunghezza eccessiva appesantisce in alcuni tratti la lettura senza però alterare la forza narrativa.

La macabra danza dell’assassino verrà arrestata? Quante vittime sono destinate a cadere sotto i suoi colpi? Chi sono Vibo e Paso e cosa li lega? Ai lettori lascio il piacere della scoperta…

Una citazione:

“Per la strada va la morte, incoronata di fiori d’arancio appassiti. Canta e canta una canzone sulla sua chitarra bianca, e canta e canta e canta” (F. G. L.)

 

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ABBINAMENTO VINO: (Sommelier Silvia Menini)

Un vino croccante, complesso, fine ed elegante. Un tocco di Costa Azzurra come l’ambientazione di questo intrigante libro.

 

Zona: Provenza, vicino a Nizza

Vino: Bellet

Vitigni: 90% Rolle (il nostro Vermentino), 10% Chardonnay

Azienda: Château de Bellet (vicino a Nizza)

Tipologia: Cuvée Baron G. Blanc

Titolo Alcolometrico:

Annata: 2008

Temperatura di servizio: 12-14°C

 

Esame visivo: Giallo Paglierino con riflessi verdolini

Esame olfattivo: Leggermente legnoso, con note di albicocca, fiori bianchi, viola

Esame gusto-olfattivo: Di corpo, fine, elegante

Abbinamenti: Da degustare come aperitivo, con pesce e formaggio di capra

Note:

AOC Bellet. AOC significa Appellation d’Origine Contrôlée e corrisponde alla nostra DOC italiana.

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