Titolo: Il segreto della bambina sulla scogliera
Autore: Lucinda Riley
Casa Editrice: Giunti editore
Anno di edizione: 2013
Pagine: 512 pp.
Prezzo: 9,90 Euro
Autore della recensione: Silvia Menini (tratto da Mondo Rosa Shokking)
Un altro libro della ormai affermata scrittrice Lucinda Riley che, ne Il segreto della bambina sulla scogliera, non smentisce la sua bravura nel creare personaggi così reali che sembra proprio di averli lì vicino. La struttura del romanzo si ripete ma non risulta ridondante, anzi. Passato e Presente si fondono insieme e creano una sovrapposizione di trame e misteri che si risolvono poi in un lieto fine sospirato dopo tanta suspance.
Grania Ryan, una scultrice di successo, è tornata a casa da New York; una fuga che l’ha riportata sulle coste di Dunworley Bay, in Irlanda. Una sera, proprio sull’orlo della scogliera a picco sul mare, Grania scorge una bambina a piedi scalzi, con folti riccioli rossi e una lunga veste bianca.
Una volta tornata a casa, sua madre non ha alcun dubbio su chi potesse essere: Aurora Lisle, la cui madre si suicidò proprio in quel luogo e mette in guardia la figlia riguardo alla famiglia della bambina. Ma Grania è sempre più attratta dalla piccola e dalla sua storia e le si avvicina un passo alla volta, fino a entrare a far parte irreparabilmente nella sua vita, oltre che in quella del padre.
Ma come mai sua madre, sempre altruista e generosa, non sembra vedere di buon occhio il rapporto che si sta instaurando tra Grania e la piccola Lisle? Cos’è che nasconde e che giustificherebbe questo suo distacco?
Il segreto verrà svelato a Grania da un plico di lettere, risalenti al periodo tra le due guerre, dove si racconta il rapporto tra le famiglie Ryan e Lisle, che sembra ripetersi anche nel presente.
Riuscirà l’amore tra Grania e Aurora a rompere le catene che tengono le due famiglie legate al passato?
“Credo che inizierò il mio racconto (tanto per complicare ulteriormente le cose) dalla fine o quasi, quando non ero che una bimba di otto anni senza madre. In cima a una scogliera a picco su Dunworley Bay, il mio posto preferito al mondo.”
ABBINAMENTO VINO: (Sommelier Silvia Menini)
Questo è un libro intenso, in cui i personaggi acquisiscono una loro indipendenza e dove presente e passato si fondono definendo un futuro con lieto fine. Per questo tipo di lettura ci vuole un vino elegante e intenso, con una persistenza abbastanza lunga da tenere testa a un romanzo dal quale si fa fatica a distaccarsi.
Zona: Toscana
Vino: Morellino di Scansano DOCG
Tipologia: Rosso
Titolo Alcolometrico: 12,5%
Temperatura di servizio: 18-20°
Vitigni: Sangiovese min 85%
Esame visivo: rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento.
Esame olfattivo: intenso, fine, con profumi fruttati (frutti rossi, marasca, prugna) e, con l’invecchiamento, etereo ed eventualmente legno. È intenso, gradevole, fine.
Esame gusto-olfattivo: secco, austero, caldo e leggermente tannico (morbido con l’invecchiamento).
Abbinamento: Arrosti di carne rosse, cacciagione, selvaggina, cinghiale, grigliate di carne, formaggi stagionati.
Note:
Una leggenda fa risalire il nome “Morellino di Scansano” ai “morellini”, i cavalli morelli che trainavano le carrozze dei nobili diretti a Scansano per l’acquisto del pregiato vino. Un’altra ipotesi, invece, lo associa al caratteristico colore dell’uva sangiovese chiamata “Morella”.