Titolo: L’amore involontario
Autore: Chiara Marchelli
Casa Editrice: Piemme
Anno di edizione: 2014
Pagine: 238 pp.
Prezzo: 14,50 Euro
Autore della recensione: Silvia Menini (tratto da MRS)
Riccardo, il protagonista di questo romanzo travolgente, riceve la notizia che la sorella è in coma in ospedale, investita da un’auto mentre attraversava la strada.
«Ha telefonato uno, dice che conosce tua sorella.» «Uno chi?» «Ha avuto un incidente.»
Sotto shock, parte per New York per andare al suo capezzale ma i sentimenti che lo animano sono contrastanti. È infatti da anni, esattamente da quando la sorella ha raggiunto il successo grazie a un romanzo scritto proprio su di lui, che non ha più alcun rapporto con lei, ha tagliato i ponti, ferito perché il suo dolore è stato reso pubblico senza alcuna remora. Il loro è un amore travagliato, all’inizio quasi morboso fino a esplodere e a trasformarsi in odio per lui e in rimpianto per lei.
Ma anche ora, nonostante tutto, un legame li unisce, così forte che riesce a rompere quel silenzio in cui si era rifugiato Riccardo, ostinandosi nel suo orgoglio. Certi sentimenti, l’amore tra Riccardo e Irene, non si possono cancellare e vivono sempre, forse un po’ affievoliti, ma non si cancellano mai, ardendo nelle vene in maniera involontaria. L’amore involontario.
Seduto accanto al letto, Riccardo osserva il corpo tumefatto della sorella, collegato a tubi e macchinari che la tengono in vita e sente crescere in lui la speranza che la sorella ce la faccia, quella sorella così coraggiosa, testarda e passionale che ora sembra scomparsa. Ma la conosce ancora o deve scoprire chi è diventata attraverso le parole di un suo ex alunno che scrive quotidianamente sul giornale? O la deve riscoprire attraverso tutto l’affetto che i suoi studenti cercano di trasmetterle con cartelloni e con la costante presenza fuori dall’ospedale?
Riccardo, costretto a plasmare la sua esistenza tra i permessi per vedere la sorella, e i soggiorni nella sua casa newyorkese, dovrà ben presto fare i conti con tutto quello che li ha portati ad allontanarsi e a leggere, finalmente, le parole che la sorella non è mai riuscita a dirgli, ma che ha riportato nel libro che, in fondo, ha scritto proprio per lui.
“Non sapeva di sperare. Sono tredici giorni che viene in ospedale, ma se ripensa al primo, gli sembra mesi fa. Il tempo si è popolato di fatti sconosciuti, che l’hanno modellato fino a renderlo uno spazio estraneo, pieno di emozioni che non si sarebbe mai aspettato di provare. Tipo la speranza. Questa punta fissa in testa, che ogni tanto batte più forte ma non passa mai davvero”
L’amore involontario è un romanzo introspettivo, talmente realistico che il lettore si ritroverà catapultato nelle vite dei protagonisti e rivivrà tutti i loro errori e le cose che ancora hanno in sospeso.
“Eppure questa scheggia piantata di traverso sembrerebbe proprio un’estensione dell’amore”.
È di una intensità travolgente, ma anche delicato, e si sviluppa attorno ai sentimenti dei due protagonisti, alle cose non dette e a quelle fatte e a cui non si può più porre rimedio ma solo imparare a conviverci. Un romanzo che ci racconta di come possano essere complessi i sentimenti e di quanto coraggio ci voglia per affrontare il dolore e trovare spazio per la capacità di perdonare e amare.
Chiara Marchelli
Nata ad Aosta e laureata a Venezia in Lingue Orientali, vive a New York dal 1999. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo romanzo, Angeli e cani (Marsilio Editori), vincitore del premio Rapallo Carige Opera Prima, e nel 2007 una raccolta di racconti, Sotto i tuoi occhi (Fazi Editore). Ha lavorato come docente di Scrittura creativa presso l’Università di Pavia e la John Cabot University di Roma. Dal 2004 insegna Italiano e Scrittura creativa alla New York University e collabora con varie case editrici americane e italiane come editor e traduttrice.
ABBINAMENTO VINO: (Sommelier Antonio)
Un romanzo così intenso, che tratta di un sentimento forte come il legame tra un fratello e una sorella, ha bisogno di un vino altrettanto vigoroso dal carattere temprato, ma che sappia essere al tempo stesso elegante e delicato per non scalfire le emozioni raccontate. Ci viene in nostro aiuto la Francia: dalla celeberrima zona di Bordeaux ecco Chateau-Figeac con la sua esperienza secolare che gli ha valso l’appellativo di Premier Grand Cru.
Azienda: Chateau Figeac
Vino: Chateau Figeac
Tipologia: Rosso
Denominazione: Saint-Emilion AOC
Vitigno: 35% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 30% Merlot
Titolo Alcolometrico: 12,5%
Temperatura di servizio: 18°
Esame visivo: rosso rubino impenetrabile, tendente al rosso granato col passare degli anni.
Esame olfattivo: profumo intenso e complesso, le note di vaniglia e cioccolato prendono il sopravvento negli esemplari con più di 10 anni.
Esame gusto-olfattivo: il tannino è vigoroso, anche nelle vecchie annate, ma si equilibra con la morbidezza, favorendo un finale lungo e piacevole.
Abbinamenti: provata sul campo l’annata 1996 con una guancetta di manzo con riduzione al vino rosso. Senza parole.
NOTA DEL SOMMELLIER: il “taglio bordolese”, oggi diffuso in tutto il mondo, nacque a Bordeaux dove si iniziò a produrre vini ottenuti dall’intreccio di più vitigni, primi fra tutti il merlot e il cabernet sauvignon; il primo porta in dote note olfattive erbacee e un tannino “gentile”, il secondo contribuisce con una grande struttura e profumi di piccoli frutti a bacca nera. Non meno importante è l’utilizzo del cabernet franc, mentre in seconda fila possiamo trovare anche petit verdot, malbec e carmenere.