A qualcuno piace dolce di Laura Schiavini

a qualcuno piace dolce

Titolo: A qualcuno piace dolce

Autore: Laura Schiavini

Casa Editrice: Newton Compton

Anno di edizione: 2014

Pagine: 283

Prezzo: 9,90 euro

Autore della recensione: Silvia Menini (recensione tratta da MRS)

 

In “50 sfumature” piaceva sadomaso, con manette e fruste, qui in “A qualcuno piace dolce” il sesso è fatto con dolcezza, con carezze e baci. Un monito a tutti gli uomini: spesso la dolcezza ci eccita più della violenza e della trasgressione vera e propria.

Amy è la protagonista di questo romanzo irriverente, che non è erotico e quindi adatto anche a chi è sensibile a certe letture. Trentenne e single, vive a Manhattan insieme alla sua migliore amica Maggie, che è anche sua collega al “Manhattan Rumors”, un mensile di bellezza, moda e gossip, dove è costretta, dall’eccentrica Colette, a scrivere articoli improbabili incentrati su vibratori e sull’uso che ne fanno i divi di Hollywood. Proprio lei che, con un vibratore, non sa proprio da dove partire e le sue esperienze sessuali non sono certamente delle più soddisfacenti. Nel panico più totale cerca di documentarsi sull’argomento ed è proprio nel momento meno opportuno, quando lancia la stampa della sua ricerca sui sex toys, che la stampante si inceppa. A salvarla ecco che spunta Robin, il nuovo fattorino-tuttofare del giornale, ma anche l’uomo più sexy che Amy abbia mai incontrato e l’antagonista per eccellenza di Christian Grey. Le sue avance la destabilizzano, anche se i segnali che lui manda… alle altre donne… non sono certamente promettenti. Ma il sesso con lui… quello la manda veramente in estasi! Così dolce, sensuale, tanto da portarla a un livello estremo di piacere. Grazie a questa esperienza così eccezionale, decide di scrivere un articolo in contrapposizione a quello richiestole sui sex toys, dove elogia il sesso dolce e la sua potenza sulle donne. Darà così anche vita a una nuova rubrica che riscuoterà in poco tempo forti consensi. Il tenere segreta la sua relazione la vedrà presto però scontrarsi con le conseguenze… certamente non positive per il suo lavoro, relazione e amicizie.

Amy è la nuova e attuale Bridget Jones, pasticciona ma sempre messa in moto da buone intenzioni e si divincola tra disastri e figuracce e deve perennemente districare i nodi della matassa.

A qualcuno piace dolce è un romanzo leggero, divertente, perfetto per passare un piacevole pomeriggio sotto l’ombrellone.

 

Laura Schiavini è nata e vive a Trieste. Lavora come impiegata alla Direzione generale dell’istruzione, ma quando qualcuno le chiede che mestiere fa, risponde: la scrittrice. Scrivere è per lei uno stato mentale, un modo di essere e sentire. Ha già pubblicato la monografia All I want is U2. Collabora con una rivista di narrativa femminile scrivendo racconti e romanzi.

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ABBINAMENTO VINO: (Sommelier Antonio)

Se a qualcuno piace dolce, sicuramente non passerà inosservato questo passito della cantina Vignalta, azienda dei Colli Euganei nata nel 1980 che ha già saputo distinguersi per la qualità dei suoi prodotti: in una zona diventata famosa per il suo vino dolce frizzante a base di moscato, il Fior d’Arancio, hanno saputo guadagnare consensi e apprezzamenti anche questo passito e i vini rossi, soprattutto a base di cabernet.

Azienda: Vignalta

Vino: Alpianae

Tipologia: Bianco Passito

Denominazione: Colli Euganei Fior D’Arancio DOGC

Vitigno: Moscato Giallo

Gradazione: 13,5%

Temperatura di servizio: 14°

 

Esame visivo: giallo dorato brillante con riflessi ambrati.

Esame olfattivo: complesso e fine, con evidenti note di camomilla, confettura di albicocca, miele e vaniglia.

Esame gusto-olfattivo: freschezza e sapidità si contrappongono in egual misura alla dolcezza del vino, favorendo un lungo finale morbido e piacevole che rievoca soprattutto i sentori fruttati avvertiti al naso.

Abbinamenti: personalmente lo trovo un vino molto versatile, si può spaziare da un panettone con i canditi alla millefoglie più elaborata. Per i palati più raffinati da testare con formaggi erborinati.

Nota del sommelier: sembra che il moscato giallo odierno sia il diretto discendente del vitigno “alpianae” di epoca romana, nominato anche da Plinio, il cui nome si deve al fatto che le api fossero ghiotte di questa uva.

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