L’irresistibile promessa della felicità di Micaela Jary

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Titolo: L’irresistibile promessa della felicità

Autore: Micaela Jary

Casa Editrice: Giunti

Anno di edizione: 2014

Pagine: 416

Prezzo: 9,90 euro

Autore della recensione: Silvia Menini (recensione tratta da MRS)

Quel quadro attirò l’attenzione di Philip, come per magia. Era come se l’avesse chiamato: perché mai, altrimenti, si sarebbe dovuto fermare proprio davanti a quella vetrina? Ritraeva una scena d’amore, licenziosa, quasi scandalosa. Lei si chiamava Fee, fata, come quella delle fiabe, che ricordava anche nell’aspetto: bionda, occhi celesti, corpo esile. E lo aveva stregato. Erano passati quindici anni da quell’istante sul Wannsee, quando era stato lui l’uomo del dipinto.

Un romanzo straziante ma che conquista fin dalle prime pagine. Ogni capitolo è un balzo nel tempo e nello spazio. Dal 1946 al 1961 per tornare poi al presente, nel 2010. Si passa da Berlino, a Londra, per approdare quindi a Monaco e in Cornovaglia. Un libro di spessore che racconta la storia di un amore (forse anche più di uno) in una Berlino straziata dalla guerra.

Anna lavora in una casa d’aste di Monaco. Madre single, è costretta a barcamenarsi tra le pressioni del lavoro, le avance del capo e una bambina che vuole far crescere facendole sentire il meno possibile l’assenza del padre. Chiamata a fare una perizia, scopre che il quadro in questione è il famosissimo “Coppia di amanti” di Leo Reichenstein, dipinto nel 1926 e svanito misteriosamente durante la Seconda Guerra Mondiale. La proprietaria è una ricca ereditiera americana che preme affinché venga autenticato e messo all’asta il prima possibile. Anna però ha forti dubbi sulla sua autenticità e decide di investigare al riguardo. Le sue ricerche la portano a Londra, in una delle più importanti gallerie londinesi di fama mondiale, e qui incontra l’affascinate Oliver Richardon, che capisce all’istante che c’è qualcosa di grosso sotto la scomparsa e la ricomparsa di questo quadro. I dubbi crescenti, da parte di entrambi, li portano in Cornovaglia, per farsi raccontare dal nonno di Oliver cosa è successo dopo la guerra. L’incontro con Henry Richardson porterà Anna nella Berlino del 1946, in un passato da cui non è nemmeno troppo slegata…

Cosa lega il quadro alle vicende di amori così lontani? E cosa sa il nonno di Oliver che potrebbe far luce sull’autenticità o meno del quadro?

 

Micaela Jary è nata ad Amburgo, ha vissuto molti anni a Parigi e attualmente vive tra Monaco e Berlino. Laureata in Lingue Straniere, ha lavorato come redattrice, specializzandosi in argomenti a carattere storico per poi buttarsi a capofitto nella scrittura.

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ABBINAMENTO VINO: (Sommelier Antonio Freda)

Quando venne dipinto il quadro protagonista di questo libro, la famiglia Gattavecchi era già dedita alla produzione di vino in quel di Montepulciano, località storica d’elezione per il sangiovese: la leggenda narra che i Galli si decisero a varcare le Alpi dopo aver assaggiato il nettare prodotto dai vigneti di quelle colline della Toscana. Alla fine del Seicento il medico-poeta Francesco Redi contribuì ad aumentarne la fama citando in un una strofa che “Montepulciano d’ogni vino è Re!”, tanto da spingere una delegazione del Re d’Inghilterra a raggiungere il Granducato di Toscana per procurarsi proprio questo vino. Per un libro che vi porterà in giro per l’Europa, ecco un vino che non ha paura di sfigurare e che sa farsi apprezzare anche al di fuori dei confini italiani.

Azienda: Gattavecchi

Vino: Vino Nobile di Montepulciano

Denominazione: Vino Nobile di Montepulciano DOCG

Vitigno: Sangiovese 90%

Grado alcolico: 13.5%

Temperatura di servizio: 18°

 

Esame visivo: rosso rubino con riflessi granati

Esame olfattivo: profumo intenso, con sentori di frutta rossa matura (marasca e prugna), spezie dolci e una sottile nota tostata.

Esame gusto-olfattivo: vino di corpo ma che si lascia bere grazie al tannino morbido e all’equilibrio complessivo che favoriscono l’eleganza e l’armonia complessiva.

Abbinamenti: formaggi stagionati, filetto di manzo, gallo indiano (ricetta storica senese: tacchino cucinato con vino rosso e le spezie del panforte).

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