Titolo: Reykjavìk Cafè
Autore: Sòlveig Jònsdòttir
Casa Editrice: Sonzogno
Anno di edizione: 2015
Pagine: 320
Prezzo: 17,50
Autore della recensione: Silvia Menini (tratta da MRS)
Un romanzo tutto al femminile, che racconta le storie (comuni) di noi donne, facendo sorridere ma anche riflettere.
Ambientato nella fredda Islanda, ecco che le vite di quattro donne sono legate da uno strano destino che si diverte a giocare con loro. Le storie di Hervör, Karen, Silja e Mía vengono quindi raccontate in capitoli a loro dedicati, alternandosi in un romanzo che ha comunque un unico filo conduttore: le vicissitudini di queste quattro donne alle prese con la propria vita che si intreccia l’una all’altra, pur non conoscendosi direttamente.
Hervör è intrappolata in una relazione con il suo (ex) professore universitario che la molla però per quella che dice essere una storia seria. Del resto, lo sapevano entrambi che la loro storia non era comunque destinata a durare, soprattutto per la differenza di età. E, mentre continua a sognare di saldare il debito della sua carta di credito, pensa a come sarebbe lasciare tutto e partire… non trovando però mai la forza di licenziarsi dal ruolo di cameriera al “Reykjavík Café” per realizzare i propri sogni.
Mìa lavora invece in un negozio di vestiti per taglie forti. E, fino a poco prima, conviveva con Daniél, quello che credeva essere l’amore della sua vita. E invece lui, un giorno, le confessa di essersi innamorato di un’altra, lasciandola in uno stato confusionale e di shock che le fa perdere il lavoro e la manda quasi in bancarotta.
Silja è un medico e, tornando a casa dal turno di notte, incrocia sulla via di fuga, la ragazza di turno che si è portato a letto il marito Baldur. Evento che ha confermato nuovamente i suoi sospetti e che la indispone a tal punto dal farle decidere che, questa volta, il perdono è proprio fuori discussione.
Karen è in un momento particolare della sua vita. Dopo la morte del fratello, non è più riuscita a tornare a una vita normale ed è dedita all’alcol e a nottate passate con l’estraneo di turno, con la speranza di sentirsi un po’ meno sola. È ovvio che una vita del genere non può essere sostenuta troppo a lungo, soprattutto perché vive con i nonni che si prendono cura di lei, per quanto la loro età permetta loro.
Donne che sentono il peso della vita sulle loro spalle e che hanno perso proprio quello in cui avevano messo loro stesse. Donne che si sentono perdute e incredibilmente sole.
Come possono risollevarsi e trovare la forza per dare una svolta alla propria vita, ricominciando da zero e ritrovare così la speranza?
Nonostante l’ambientazione un po’ inusuale per noi, e i nomi dei personaggi difficili da pronunciare e da tenere a mente, è comunque un romanzo che si avvicina molto alla storia di ciascuno di noi. Un romanzo ironico e, a suo modo, anche divertente, che non cade mai nella banalità.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Per la fredda Islanda ci vuole qualcosa di più forte… un buon whisky è l’abbinamento adatto. Forte, deciso, complesso. Proprio come questo romanzo. Ed è anche la bevanda preferita da Karen, una delle quattro protagoniste. E siccome quello che manca a tutte e 4 è un vero gentleman…
Azienda: Jack Daniel’s
Tipologia: Whisky
Categoria: Tennessee
Grado alcolico: 40%
Aspetto visivo: Ambra scuro
Aspetto olfattivo: Note di caramello, cannella, mela rossa, mandarino, vaniglia e rovere.
Aspetto gusto-olfattivo: Liscio e dolce con note di vaniglia, cereali, miele e leggeri sentori di pepe. Finale di media lunghezza con moderate note di mais e rovere.
Abbinamenti: Perfetto se degustato in meditazione o mixato in cocktails e long drinks.
Note: Il lato “gentile” di Jack, è l’unico a subire un doppio processo di “charcoal mellowing”. Questo ulteriore passaggio lo rende un whiskey vellutato e leggero dal gusto unico, gentile e bilanciato