Titolo: La felicità non fa rumore
Autore: Olivia Crosio
Casa Editrice: Giunti
Anno di edizione: 2015
Pagine: 272
Prezzo: 12,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini (tratta da MRS)
Un romanzo vero, di quelli che fa riflettere sul senso di essere madre… e figlia, sui sacrifici che si devono fare e su ciò che è veramente importante nella vita.
Olivia Crosio ci propone un romanzo femminile leggermente velato di ironia che ha l’obiettivo di abbattere i pregiudizi e quell’indifferenza che spesso blocca i rapporti umani. Basta un piccolo sforzo e decidere di cambiare, per se stessi e per gli altri perché, in fondo… la felicità non fa rumore.
Letizia del Fante potrebbe essere considerata una di quelle divorziate che, proprio dal divorzio, ci hanno guadagnato. E non poco! Appartiene alla Milano bene, e vive in un mondo un po’ ovattato, fatto di aperitivi, cene con le amiche e tanto shopping. Ma ciò a discapito del rapporto con la figlia che è nella fase adolescenziale della ribellione e, un bel giorno, decide di non tornare più a casa. E proprio di fronte a questo fatto compiuto Letizia dovrà andare al di là del proprio riflesso nella vetrina di un qualunque negozio costoso…. Per scoprire un mondo totalmente diverso, popolato di persone che vogliono essere accettate solo per quello che sono.
Su consiglio di uno strampalato amico incontrato tra le nebbie del bagno Thalasso e gli ordini impartiti da un ex marito un po’ troppo invadente, ecco che Letizia si ritrova a vedersi scombussolata la propria routine e a dover fare appostamenti fuori da scuola, a portare a spasso il cane della figlia con due suoi amici un po’ bizzarri e ritrovarsi alle prese con emozioni e situazioni mai provate fino ad ora.
La felicità non fa rumore è un romanzo delicato ma dove non mancano i colpi di scena, decisamente non banale e sicuramente di grande riflessione. Un libro che è contro la pigrizia di vivere.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
A questo romanzo abbiniamo un vino bianco che, tra i primissimi in Italia, è riuscito a superare i pregiudizi di chi pensava che solo i vini rossi fossero adatti per l’invecchiamento e che i bianchi erano destinati a un consumo immediato: è prodotto da una cantina storica italiana, La Scolca, che nel corso degli anni è riuscita a elevare al rango di nobiltà un vitigno autoctono del basso Piemonte, il cortese di Gavi.
Azienda: La scolca
Vino: Gavi dei Gavi d’Antan
Tipologia: Bianco secco
Denominazione: Gavi DOCG
Vitigno: Cortese
Annata: 2004
Grado alcolico: 11,5%
Temperatura di servizio: 12-14°
Esame visivo: giallo paglierino luminoso.
Esame olfattivo: profumo intenso e ampio, inizia con sentori erbacei e di frutta esotica per poi attirare l’attenzione alle note minerali, di grafite, burro fuso e, appena percettibili, idrocarburi come avviene per i rieling invecchiati.
Esame gusto-olfattivo: un’esplosione in bocca, grande equilibrio con una spalla acida ancora decisa, finale lunghissimo.
Abbinamenti: vino capace di reggere a tutto pasto, anche con carni bianche.