Titolo: L’assassino, il prete, il portiere
Autore: Jonas Jonasson
Casa Editrice: Bompiani
Anno di edizione: 2015
Prezzo: 20,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini (recensione tratta da MRS)
Dopo due romanzi che ci hanno incantato, ecco che Jonas Jonasson torna in libreria con un romanzo che forse non è proprio all’altezza dei due precedenti, ma è sicuramente una piacevole lettura che diverte e ci porta in un mondo talmente surreale e dai risvolti imprevedibili da sembrare quasi vero.
Come dice il titolo, i protagonisti di questa commedia sono un portiere d’albergo… o meglio… di un ex bordello trasformato per necessità in un albergo a una stella, un prete donna che fondamentalmente non crede a nulla, tantomeno a Dio, e un assassino che, dopo aver scontato varie condanne in galera, ne è finalmente uscito e deve capire cosa fare della propria vita.
I tre si incontrano per caso proprio nell’albergo di Per Persson il quale sta conducendo la sua triste esistenza di portiere rimpiangendo i soldi dissipati da suo nonno e ormai rassegnato al fatto che nulla mai nella sua vita cambierà. Ma sarà proprio l’incontro con Johanna Kjellander e Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, a dare una svolta alla sua vita.
Un po’ aiutato dal prete donna, infatti, capisce ben presto le potenzialità della loro alquanto assurda amicizia con Anders e i due cercheranno di trarne più vantaggi possibile. Il primo passo è proprio quello di mettersi in società con lui per sfruttare le loro capacità organizzative e la sua alquanto discutibile dote di passare dagli assassinii veri e propri a delle più semplici fratture d’ossa su commissione. E il guadagno non è indifferente!
Certo non avevano messo in conto però l’avvicinamento di Anders l’Assassino a Dio… e così il prete e il portiere si vedono costretti al piano B: farsi pagare anticipatamente da alcuni committenti e scappare con il bottino, lasciando Anders l’Assassino al suo destino. Peccato però che Dio abbia altro in programma per loro e si ritrovano con Anders alle costole, mosso dalla sola volontà di devolvere in beneficienza i soldi che ha guadagnato con i suoi gesti malavitosi.
Che faranno ora il prete e il portiere per salvaguardare il denaro accumulato e assicurarsi così una vita dignitosa?
Un libro divertente, che mette allegria e permette di immergersi in un mondo surreale e fantasioso, che allieta con la sua follia. Un romanzo irriverente e ironico da non perdere!
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Per questo libro ho pensato subito al Verdicchio, un vitigno eclettico proprio come Anders l’Assassino, che si adatta a varie attività “lavorative” e non per questo perde la sua nota caratteristica. Il Verdicchio infatti è dotato di spiccata acidità e si adatta ad essere consumato fresco, di pronta beva, o può essere sottoposto a più lunghi affinamenti dando vita a vini strutturati e longevi e talvolta si presta alla vinificazione come spumante e passito. Insomma: un vitigno e mille sfacettature.
Azienda: Azienda Vitivinicola Casaleta
Vino: La posta – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC
Tipologia: Bianco
Vitigno: Verdicchio dei Castelli di Jesi 100% da vecchi biotipi
Grado alcolico: 12,5%
Temperatura di servizio: 10°
Esame visivo: Giallo paglierino con riflessi verdognoli
Esame olfattivo: I profumi variano dalla frutta fresca, pesca, albicocca, mela verde e agrume, ai fiori bianchi
Esame gusto-olfattivo: Fresco e delicato, con aromi sapidi e minerali
Abbinamento: E’ un vino da tutto pasto grazie alla sua struttura e persistenza gusto-olfattiva. Trova il giusto abbinamento soprattutto con pesce in particolare su antipasti, risotti e cotture alla griglia o gratinate.