Titolo: Lo scommettitore
Autore: Pee Gee Daniel
Casa Editrice: Leucotea
Anno di edizione: 2014
Prezzo: 13,90 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Quello di Daniel Pee Gee è un romanzo divertente, che ci racconta in modo ironico e forse fin troppo realistico le disavventure di Giulio Sterna, alla spasmodica ricerca di una occupazione ma che si deve scontrare con un mercato del lavoro decisamente infelice. Il tutto si complica quando scopre che presto diventerà papà. Come fare per mantenere una intera famiglia all’insegna di lavori precari e malpagati?
Dopo un periodo di tentativi a dir poco andati a finire male, eccolo che approda presso un’agenzia di scommesse con annessa sala-slot. La Hermes Play Corporation, che diventa l’emblema di un mondo allo sbando, ricettacolo di vizi, ma anche di speranze di poter risolvere, in un colpo di fortuna, tutti i problemi economici, creando però un circolo vizioso che non avrà lieto fine.
Il minimo salariale che percepisce gli permette di sbarcare il lunario, ma non è tutto rosa e fiori… perché a insidiare la sua pace e tranquillità c’è il solito manager di turno che si crede chi sa chi e la paura costante della precarietà dovuta al rischio di fallimento dell’agenzia attanaglia tutti. Cosa fare per difendere il proprio posto di lavoro nella speranza che presto o tardi arrivi qualcosa di più appagante?
Il romanzo è scritto con una penna fluida e coinvolgente, che lascia, pagina dopo pagina, la curiosità di sapere cosa succederà al nostro protagonista tanto sfortunato da risultare simpatico.
Un testo ironico che, però, non si discosta molto dalla realtà e lascia un po’ con un retrogusto amaro perché, si sa, il lavoro in Italia è ormai diventato una vera e propria scommessa. Ma non abbiate paura di annoiarvi perché sorriderete, riderete e il libro è intriso di personaggi bizzarri e spesso surreali che vi faranno compagnia fino alla fine. Ma, surreali, lo sono davvero? Sembra proprio che l’autore sappia ciò di cui scrive…
Un libro che insegna a non mollare, a tenere duro, a riuscire a ridere anche delle proprie sventure.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
Walter Massa può essere definito a tutti gli effetti uno scommettitore: quando nel 1987 decise di puntare sul timorasso, antico vitigno bianco dei colli tortonesi – territorio già assediato da vitigni rinomati come barbera e cortese – quasi nessuno avrebbe scommesso una lira. Oggi i produttori di timorasso si contano a decine e quella che era una scommessa si è trasformata in una splendida realtà: da folle pionere Walter Massa oggi può essere considerato uno dei più grandi guru del vino. Provare per credere: se vi capita l’occasione scambiate due chiacchiere di persona o assistete a una serata in cui presenta i suoi vini, immancabilmente accompagnato dal suo “badante” (come lui stesso lo definisce) Pigi, un personaggio originale
Azienda: Vigneti Massa
Vino: Derthona Montecitorio
Tipologia: Bianco
Vitigno: Timorasso
Annata: 2010
Grado alcolico: 14%
Temperatura di servizio: 12°
Gli occhi dicono: colore giallo paglierino intenso e luminoso.
Il naso dice: tra le note floreali e fruttate si distingue un particolare odore, non sgradevole, di “naftalina”. È un sentore tipico del vitigno timorasso che tende a crescere di intensità con il passare degli anni.
La bocca dice: vino di grande struttura, fresco e sapido, con una buona persistenza.
Abbinamenti: vino a tutto pasto, da provare con risotti, pesce e carne di coniglio.