Titolo: Maria di Ísili
Autore: Cristian Mannu
Casa Editrice: Giunti
Anno di edizione: 2016
Pagine: 155
Prezzo: 14 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Cristian Mannu ha vinto il Premio Calvino 2015 con questo magnifico romanzo che ci fa vedere uno scorcio di Sardegna come non l’abbiamo mai vista.
“Si vedeva da come filava che non era una bambina come le altre. Una “aicci bravixedda deu non dd’apu mai bia”, e non solo lì in paese, a Ísili, “seu narendi”. Se non capisci quello che dico, fermami però, che ogni tanto mi esce qualche frase in dialetto, ma non ci posso fare niente, è più forte di me.”
Maria non è una bambina come le altre. Innanzitutto ha gli occhi azzurri, cosa assai rara in Sardegna e cresce in una famiglia dove la madre depressa veste solo di nero e si è rinchiusa da anni in un silenzio di sofferenza e avversione verso la vita. A differenza della sorella Evelina, che ha sempre un rosario in mano, Maria è invece una sognatrice e coltiva la dote che le è stata donata fin dalla nascita: il telaio sotto le sue mani riesce a produrre degli arazzi magnifici che tutti, al villaggio di Ísili, ammirano estasiati.
Tutto sembra essere promettente per lei finché, un giorno, arriva al villaggio Antonio Lorrài, il ramaio, così bello che è impossibile rimanere indifferenti. Ma lui sposa Evelina con un matrimonio riparatore. Un matrimonio che non voleva ma che serve per coprire le azioni compiute una sera in cui era ubriaco.
Ma non appena vede Maria se ne innamora perdutamente e non riesce a pensare ad altro. Maria, che ha sedici anni e non ha mai baciato nessuno, ne rimane incantata e sente una forza che la attrae verso quell’uomo che per lei dovrebbe essere intoccabile.
E spesso, per seguire i propri istinti e desideri c’è un prezzo da pagare. E la vita non fa certo sconti.
“Maria di Isili” è un romanzo che racconta la storia di una donna disposta a tutto pur di avere ciò che sente appartenerle. Una donna che chiede solo di amare ed essere amata. Una donna il cui unico peccato è quello di essersi innamorata dell’uomo sbagliato.
La vicenda è raccontata da diversi punti di vista e permette di averne un quadro completo, comprendendo i diversi stati d’animo e le diverse sfaccettature.
Un romanzo permeato di tradizione, di passaggio generazionale, di malinconia, ma anche un libro teso alla riflessione sulla ricerca costante delle proprie origini, nonostante i pregiudizi e le mentalità retrograda di paese.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Per un romanzo così intenso e intriso di Sardegna non possiamo che abbinare un vino locale, che rispecchia appieno il Terroir e le tradizioni di questa isola che tanto affascina quanto è misteriosa a chi la frequenta solo come turista.
Azienda: Cantina di Dorgali
Vino: Filieri Rosso
Tipologia: Rosso
Denominazione: Cannonau di sardegna DOC
Vitigno: 90% Cannonau, 10% vitigni autoctoni
Annata: 2014
Grado alcolico: 14%
Temperatura di servizio: 16-18°
Agli occhi: Rubino con unghia violacea
Al naso: Intenso e persistente, bouquet ampio con note minerali leggermente vanigliate e di frutto maturo
In bocca: Asciutto e fresco, gradevolmente morbido con tannini rotondi ed equilibrati. Lunga persistenza gusto olfattiva
Abbinamenti: Primi piatti dai condimenti anche saporosi, carni bianche e rosse grigliate, formaggi mediamente stagionati.