Titolo: È una bugia ma ti amo
Autore: Erika Favaro
Casa Editrice: Piemme
Anno di edizione: 19 luglio 2016
Pagine: 286
Prezzo: 17,50 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
La protagonista di questo romanzo è Wendy, o Guenda… o anche Guendalina… dipenda da che punto di vista la si guarda. Eh sì perché di nomi e di sfaccettature ne ha molte, la nostra protagonista.
Lavora in un centro estetico a Venezia, dove vive, e il suo lavoro le piace molto, a parte il suo capo che è odioso e la tratta costantemente male. La sua famiglia allargata e un po’ sconclusionata le dà spesso dei mal di testa ma ormai ci ha fatto il callo, mentre la vita sentimentale è allo sbando. Dopo che è stata lasciata, Wendy ha qualche difficoltà con la realtà che non le va proprio a genio, soprattutto da quando hanno diagnosticato un cancro a Marino, il suo migliore amico nonché zio. Proprio per questo motivo ha deciso di adottare una tattica che, secondo lei, la riporta in pace con il mondo e le permette di instaurare dei rapporti umani soddisfacenti: non dice mai quello che pensa. Certamente lei ha un carattere forte e delle opinioni ben precise, è solo che sa che le persone non vogliono sentirsi dire la verità, bensì quello che vogliono loro… e così lei li accontenta… per il quieto vivere, tanto più che per lei dire qualche bugia innocente non costa poi molto se può rendere felice qualcuno.
Ma poi un giorno conosce Libero, il proprietario del ristorante sotto casa… proprio lui che era solita osservare dalla finestra o dal balcone di nascosto per paura di affrontare una situazione che difficilmente sarebbe stata in grado di gestire… dato che è risaputo che in amore si soffre…
Ma lui non è esattamente come gli altri. Non vuole che gli venga detto ciò che vuole sentire, una donna che lo assecondi e si trasformi in base a chi ha di fronte… vuole semplicemente conoscere la vera Wendy e i suoi pensieri così come sono, senza fronzoli e abbellimenti.
E così Wendy, trasportata dal sentimento che prova nei confronti di Libero, inizia un percorso che la porterà non solo a conoscere la vera se stessa, ma anche a esternarla, mettendosi totalmente in gioco e rischiando anche di dire la cosa sbagliata o di non piacere a tutti.
La trama è semplice e scorrevole, anche se non mancano i colpi di scena. La scrittura di Erika Favaro molto piacevole e il romanzo è ambientato in una Venezia che normalmente conosciamo come turisti, ma qui è raccontata da un punto di vista di chi, a Venezia, ci abita.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Da abbinare a questo libro ho scelto un vino autoctono con denominazione Venezia DOC perché da ogni pagina si può respirare la vera Venezia, quella di chi ci vive, con i suoi pregi e difetti.
Azienda: Contarini
Vino: Pinot grigio
Denominazione: Venezia DOC
Zona: Venezia
Tipologia: Bianco
Vitigno: Pinot Grigio
Gradazione: 12%
Temperatura di servizio: 10-12°
Vista: Giallo paglierino con leggeri riflessi ramati
Olfatto: Delicatamente fruttato con sentori di pera
Gusto: Armonico e vellutato
Abbinamenti: Ottimo con antipasti magri, minestre a base di erbe e piatti di pesce