Titolo: Sono solo un ricordo
Autore: C.K. Harp
Casa Editrice: Self Publishing
Anno di edizione: 5 settembre 2016
Pagine: 250
Prezzo: 4,99 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Chi l’ha detto che le più grandi storie d’amore sono solo tra eterosessuali?
Il mondo ultimamente si è aperto anche a una visuale meno bigotta dell’amore, delle unioni civili e anche del diritto di due persone, anche se dello stesso sesso, di vivere insieme e amarsi.
Forse questo è un libro che andrebbe letto non solo da chi crede che l’amore sia un diritto per tutti, ma anche da chi pensa il contrario. A chi giudica ancora, a chi è refrattario a credere che le unioni gay siano una cosa bella, un raggiungimento di un traguardo importante nella società di oggi.
Tyrone, soprannominato Ty, è sposato con una donna magnifica, che non gli fa mancare nulla e che lo ama oltre ogni cosa, anche se la loro figlia, nata da soli tre mesi, non lascia loro un attimo di pace e di riposo.
Per Ty però la vita non è sempre stata facile e si porta tutt’ora i segni di una infanzia dettata dalle violenze e sevizie del padre che lo voleva diverso da quello che la sua natura lo portava ad essere. Il ricordo di tutto quello che ha passato non l’ha mai abbandonato ed è cresciuto nell’insicurezza rinnegando il suo essere e le sue naturali inclinazioni. Con Sandy, sua moglie, e soprattutto dopo la nascita di Janet, sembra aver acquistato quell’equilibrio, seppur precario, che ha tanto bramato.
Un giorno, durante la sua solita pausa pranzo al parco, a sbocconcellare il panino che la moglie gli prepara ogni mattina, incontra Richard Ford, un uomo possente e di forte presenza, con dei profondi occhi verdi che lo mandano in confusione e che lo riportano indietro nel passato, a quando veniva punito dal padre per il suo essere diverso.
«In ogni caso, piacere, mi chiamo Richard. Richard Ford» si presentò l’uomo porgendogli una mano aperta, cordiale, invitante. Tyrone spostò lo sguardo da quegli occhi magnetici alle dita forti e callose e, con una strana fretta in corpo, si pulì alla bell’e meglio la mano sui pantaloni scuri e rispose alla stretta, avvertendo da subito il calore asciutto e accogliente di quella presentazione fuori dall’ordinario.
«Tyrone Vidal» rispose, sperando di non sputacchiare i residui del pomodoro un po’ ovunque. Non sapeva capacitarsene, ma la sensazione di dover dare di sé una buona prima impressione stava annientando la ragione e anche la stanchezza.
Dopo un iniziale tentativo di rifiutare quelle sensazioni che lo porterebbero verso quest’uomo così magnetico per lui, Tyrone capisce che la forza che li lega è superiore al suo essere refrattario. Richard, dal canto suo, lo sprona giorno dopo giorno, a essere forte e non lasciare che le sue paure prendano il sopravvento, privandolo così di una felicità che si è precluso per troppo tempo.
Tyrone si vede così costretto a combattere con un amore sbocciato fin da subito che lo distrarrebbero dalle responsabilità verso una famiglia a cui non si sente di rinunciare. Quando però sembra aver ben chiara la strada da intraprendere, per Tyrone arriva la notizia di una malattia degenerativa che di lì a poco lo vedrà costretto a fare i conti con una realtà ben peggiore di quella che avrebbe mai pensato per se stesso. Fino a quando il suo corpo reagirà alla sua volontà? E quanto ci metteranno i ricordi ad affievolirsi e a essere confusi con la realtà?
Riuscirà l’amore a vincere anche questa malattia che sembra non dargli scampo?
Un libro che racconta la storia di un amore complicato, forse impossibile, ma che, nonostante tutto è più forte di qualsiasi costrizione dettata dalla società. Scritto con una penna ineguagliabile, commuove e riesce a mettere su carta la potenza dell’amore, quella con la A maiuscola.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
A questo romanzo abbino un vino strutturato, con colori e profumi intensi, che reggano la complessità della storia che ci viene raccontata in maniera magistrale e con uno stile incomparabile.
Azienda: Cascina Cucco
Vino: Barbera D’Alba
Denominazione: Barbera d’Alba DOC Superiore
Tipologia: Rosso
Vitigno: Barbera 100%
Annata: 2014
Gradazione: 13,5%
Temperatura di servizio: 16-18°
Agli occhi: Colore rosso rubino intenso e ricco nei suoi riflessi violacei.
Al naso: Al naso questo nostro vino rosso piemontese offre un’intensa gamma di profumi d’impronta varietale; alla rosa a petali rossi segue il fruttato del lampone, dell’amarena, della mora di rovo e della prugna rossa.
In bocca: Il gusto è pieno, strutturato, caldo ed equilibrato
Abbinamenti: Il Barbera d’Alba DOC Superiore è un vino nobile ma non eccessivamente austero, si abbina bene a secondi piatti a base di bolliti e arrosti.
Stasera mando il marito a comprare il Barbera e mi ci inciucco, dopo una recensione così 😉 Grazie!!!