Titolo: Non è la fine del mondo
Autore: Alessia Gazzola
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno di edizione: Maggio 2016
Pagine: 224
Prezzo: 15,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Io leggo in eReader e mi sono accorta, alla fine del romanzo, che l’ho tempestato di segnalibri. Ci sono parti di questo romanzo che vorrei trascrivermi per rileggerle quando sono in difficoltà, quando devo prendere delle decisioni che potrebbero dare una svolta alla mia vita ma che la paura mi impedisce di affrontare con quel sangue freddo e serenità che serve.
È un libro frizzante, ironico, simpatico ma che non dimentica la morale perché racconta la storia di tanti giovani alle prese con il primo lavoro (e non solo), con i proprio sogni, valori e ambizioni. Un libro che andrebbe riletto più volte anche perché è scritto con una penna sopraffina che non lascia dubbi circa la qualità di questa scrittrice che non si smentisce mai.
Emma è una ragazza tenace e determinata. Non per altro viene soprannominata la “tenace stagista” proprio per il modo tutto suo di sentirsi ancorata al posto di lavoro, sebbene precario.
Premetto che sono una persona ambiziosa e ho il caratte- re di un’anziana pechinese sterilizzata. È però l’unione delle due cose che mi ha permesso di sopravvivere alla Fairmont Holding Italia, filiale della casa di produzione cinematografi- ca americana. Ho iniziato con uno stage subito dopo la lau- rea e ho fatto in modo di non andare più via. Qualcuno mi aveva ribattezzata “tenace stagista”, e non in termini lusin- ghieri, ma forse ormai sarebbe più adatto definirmi “l’eterna stagista” dato che il mio contratto viene annualmente rinno- vato a una risibile cifra sempre uguale a se stessa, anzi forse con qualche euro in meno.
La sua vita non potrebbe essere migliore: vive a Roma con la madre con la quale ha un rapporto di amicizia, passa il suo tempo libero con le due Nipotine che adora come se fossero figlie sue e ha un lavoro che ama alla follia. Ok, il posto fisso potrebbe essere la ciliegina sulla torta ma il contratto in scadenza e la sua buona volontà sicuramente porteranno i loro frutti e solo allora potrà smettere di sognare la casa dei suoi sogni e richiedere un mutuo per poterla finalmente acquistare. In più, i suoi incontri con il famoso scrittore italo-giapponese Tameyoshi Tessai, la porteranno verso il suo obiettivo grazie alla cessione dei diritti del suo bestseller “Tenebre di bellezza” a cui tutti fanno la corte ma che il cocciuto scrittore si ostina a tenere solamente per se’. Lei almeno ci spera.
Quando però, invece che rinnovarle il contratto, viene brutalmente licenziata, Emma deve fare i conti con la dura realtà del mondo del lavoro. Dopo un mese di colloqui senza lieto fine, finisce per lavorare in un negozio in cui si confezionano abiti artigianali per bambini. Un paradiso rispetto alla giungla che c’è la fuori e che l’ha profondamente ferita e umiliata. Si affeziona ben presto alla deliziosa proprietaria la quale, con la sua saggezza e pacatezza, riesce a indirizzarla verso un destino dal quale non può più fuggire.
Riuscirà Emma a capire quali sono le scelte più adatte a lei e, per una volta, a lasciarsi andare e a rischiare tutto per trovare la strada che riuscirà a renderla felice e, perché no, anche a trovare l’amore?
Un romanzo che si divora in una giornata e che sprona il lettore a non lasciare i sogni come tali ma a lottare per il loro raggiungimento. Da non perdere.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Restiamo in zona Lazio per un vino che porta un nome che è tutto un programma.
Si racconta che nel 1111 un prelato fiammingo il cui nome era Johannes Defuk stesse viaggiando in Italia al seguito di Enrico V, imperatore di Germania.
Defuk era un vero e proprio amante del buon vino, e per essere certo di gustare solo il “meglio” della produzione italiana, si faceva infatti precedere di un paio di giorni, lungo il suo tragitto, dal fedele servo e coppiere Martino il quale aveva l’incarico di trovare una sistemazione degna per il prelato, dove potesse anche gustare dell’ottimo vino. Il servo Martino doveva lasciare la scritta “Est!” sulla porta della locanda. “Est!” significa infatti, in latino, “C’è!”. Trovandosi dalle parti di Montefiascone, Martino rimase colpito da un vino prodotto della zona, talmente buono che un solo “Est!” non bastava: egli ne scrisse ben tre, non lesinando sui punti esclamativi (ben sei). E il resto è storia.
Azienda: Falesco
Vino: Best Brut – Est! Est!! Est!!! spumante
Denominazione: Lazio IGT
Tipologia: Spumante
Vitigno: 40% Trebbiano Giallo, 30% Malvasia, 30% Roscetto
Gradazione: 12%
Temperatura di servizio: 10°
Agli occhi: Giallo chiaro con riflessi verdognoli.
Al naso: Al naso è diretto, fruttato con note di mela.
In bocca: La spuma è delicata e gradevole, al gusto presenta una buona nota acida con finale sapido e piacevole.
Abbinamenti: Perfetto per aperitivo