Titolo: L’occidentale
Autore: Melanie F.
Casa Editrice: Cairo
Anno di edizione: 19 gennaio 2017
Pagine: 240
Prezzo: 16,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini (tratto da MRS)
In un mondo che ci vede sempre più divisi e diffidenti verso il diverso, ecco un romanzo che parla proprio di questa tematica così attuale e che riesce a immergere il lettore nella vita di una protagonista che per amore, si è trasferita dall’Italia a Dubai e si è dovuta adeguare ai riti e costumi di un luogo che spesso ci sembra così lontano dal nostro. L’indifferenza non è più possibile, non ci si può più voltare dall’altra parte e tentare di ignorare uno stile di vita che per noi sembra così… assurdo… diverso… L’occidente e l’oriente. Due mondi che si dividono non solo per l’ideologia religiosa e la politica ma anche per il ruolo che la donna ha nella società.
Anna è la protagonista di questo romanzo, edito Cairo, che è una perfetta rappresentante del mondo di cui fa parte. Sposata con Mahmoud, un ricco businessman degli Emirati, non potrebbe essere più distante dalla realtà in cui ha deciso di entrare a far parte. Certamente il fatto che il marito sia più che benestante aiuta, vivono tra Abu Dhabi e Dubai e Anna si sente allo stesso una principessa ma anche schiava di una mentalità che non le appartiene. Le case da sogno, i gioielli, le auto che le garantiscono una vita agiata e senza preoccupazioni sono solo uno specchietto per le allodole. Non può più indossare la minigonna se non con un paio di fuseaux per coprire le gambe, i tacchi delle scarpe non possono essere troppo alti, deve imparare a comportarsi e a parlare solo quando richiesto e a dire le cose giuste. Ma la Anna “originale” non era così e questi due aspetti devono convivere in lei per evitare incidenti diplomatici. L’incoerenza che la contraddistingue mette in luce anche tutte le contraddizioni della nostra società. Suo figlio, Amir, è il collante alla sua nuova vita ma la sua vera io, spesso, rivendica ciò che le appartiene, in primis i diritti delle donne che in questo paese sono invece banditi. Non aiutano certo le persone, come il suo vecchio capo, che dall’altro capo del mondo tentano di farle aprire gli occhi, di riportarla a quella che era un tempo, prima di trasferirsi in un mondo che non le appartiene. Il marito di Anna, però, crede fortemente nei suoi ideali: la religione, il lavoro, l’educazione dei figli e il rispetto nella coppia. Ma non c’è parità, anche se è più tollerante di tanti altri.
Spesso basterebbe rendersi conto che non c’è un giusto e uno sbagliato. Che l’insicurezza si nasconde dietro la diffidenza. La tolleranza è la chiave e il capire che anche il diverso, spesso, ci arricchisce e ci rende persone migliori.
Melanie F. è un’artista contemporanea e una scrittrice. Dopo la maturità classica e l’Accademia Belle arti di Venezia, ha cominciato ad esporre a Parigi e a pubblicare libri che riflettevano l’ambiente da lei vissuto. Luna di carne (Tranchida editore,1997), il primo libro, ritrae il mondo artistico parigino. Melanie si definisce pop-metafisica in arte, minimalista in letteratura. Dal 1997 al 2005 con il nome di Melanie A. Moore ha pubblicato 13 libri che spaziano dal thriller alla commedia, dall’arte alla poesia. Da diversi anni si è ritirata dall’ambiente dello spettacolo e da ogni tipo di attività editoriale ed espositiva per dedicarsi completamente ai suoi due figli, un maschio nato nel 2007 e una femmina nata nel 2010, frutti di una nuova unione. Vive a Dubai con la sua famiglia. Durante questi anni ha continuato a dipingere e ha scritto un nuovo libro sulla vita negli Emirati Arabi.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
Come omaggio alle origini dell’autrice del libro, ecco un vino prezioso ricavato da un antico vitigno veneziano che è stato recuperato una decina di anni fa e oggi è coltivato in un piccolo vigneto di un ettaro nell’isola lagunare di Mazzorbo. Per attestare la sua unicità basta dire ogni anni vengono prodotte poche migliaia di bottiglie e che l’etichetta è prodotta con una sottile foglia d’oro…
Azienda: Venissa
Vino: Venissa
Tipologia: Bianco secco
Vitigno: Dorona
Grado alcolico: 13%
Temperatura di servizio: 12°
Vista: giallo oro carico e luminoso.
Olfatto: profumo intenso ed elegante, con variegate note di camomilla, pesca gialla, mandorla e resina.
Gusto: grande impatto in bocca, l’acidità si arrende subito alla sapidità che lascia nel lungo finale un’impronta decisa e stuzzicante.
Abbinamento: primi e secondi di pesce con forte componente aromatica.