L’uomo di casa di Romano De Marco

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Titolo: L’uomo di casa

Autore: Romano De Marco

Casa Editrice: Piemme

Anno di edizione: 24 gennaio 2017

Pagine: 322

Prezzo: 17,50 euro

Autore della recensione: Silvia Menini (tratto da MRS)

Tutto sembrava perfetto nella vita di Sandra Morrison, fino al giorno in cui il marito Alan è stato trovato morto nella sua auto, parcheggiata in uno squallido parcheggio, con i pantaloni abbassati e la gola tagliata. L’evento viene archiviato dalla polizia come un banale caso di omicidio a scopo di rapina, riconducendolo a un incontro con una prostituta finito male.

Sandra entra così in un incubo che sembra non avere mai fine. Chi era l’uomo con cui ha passato vent’anni di vita, ha costruito una vita insieme e dal quale ha avuto una figlia, ormai adolescente?

Il fatto poi di scoprire che, all’insaputa di tutti, Alan stava indagando su un caso di cronaca irrisolto risalente a trent’anni prima e che aveva fatto scalpore in quanto coinvolgeva il rapimento e l’uccisione di sei bambini a Richmond, Virginia, da parte di una donna poi scomparsa nel nulla, certamente non le alleggerisce il tutto.

In lei nascono mille quesiti. Perché era ossessionato da quella vicenda tanto da noleggiare un garage dove tenere foto e documenti? Cosa lo legava a quella storia?

Scoprirà inoltre a sue spese che il filo che lega il passato e il presente non è ancora stato reciso e le conseguenze potrebbero mettere a rischio la sua vita e quella di sua figlia.

Un thriller accattivante che viene costruito tra un passato lontano (ma non troppo) e un presente che sembra essere completamente sconnesso ma che in realtà ne è indissolubilmente legato. Scritto con uno stile scorrevole, presenta un colpo di scena finale che, per un lettore attento, forse era scontato ma, comunque, il romanzo è interessante e presenta una storia accattivante e degna di un thriller mozzafiato.

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Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)

Il Pinot Nero è un vitigno complesso e di grande potenzialità, così come il protagonista di questo thriller.

Joseph Drouhin, nato nella regione dello Chablis, era un uomo audace e intraprendente, contraddistinto da una fortissima personalità: nel 1880, a soli 22 anni, si stabilì nel piccolo comune di Beaune, dove fondò l’azienda vitivinicola Joseph Drouhin. Da allora, attraverso tre generazioni, la proprietà è cresciuta fino a imporsi come una delle realtà più grandi di tutta la Borgogna, possedendo vitigni in ogni zona della regione.

Azienda: Domaine Drouhin, Oregon

Vino: Dundee Hills Pinot Noir 2014

Tipologia: Rosso

Denominazione: Dundee Hills

Vitigni: pinot noir 100%

Grado alcolico: 13,5%

Temperatura di servizio: 16-18°

 

Vista: Rosso rubino il colore, concentrato e profondo alla vista.

Olfatto: Il bouquet olfattivo è inizialmente floreale e fruttato, guidato da ricordi di lillà, rosa, ciliegie nere e mirtilli, poi arricchito anche da richiami alle foglie di tè e ai chiodi di garofano.

Gusto: Il sorso è pieno e di buon corpo, armonico ed equilibrato, morbido e fruttato come il naso, di lunga persistenza.

Abbinamento: Da abbinare alle seconde preparazioni a base di carne, è da provare per accompagnare il filetto di maiale alle prugne.

 

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