Titolo: Dodici ricordi e un segreto
Autore: Enrica Tesio
Casa Editrice: Bompiani
Anno di edizione: 11 ottobre 2017
Pagine: 256
Prezzo: 17 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Questo romanzo edito Bompiani è stata una vera e propria sorpresa. Un libro emozionante, romantico, poetico, che culla il lettore attraverso una scrittura ricercata ma non costruita e, allo stesso tempo, straordinaria. Il lettore viene quindi guidato nella fitta trama cullato da descrizioni e dialoghi mai lasciati al caso.
Il nonno Attilio è stato come un padre per Aura. Quando scopre di essere affetto da una malattia che lo porterà a dimenticare il passato, a confondere il presente e a non avere alcuna prospettiva futura, chiede alla nipote di essere l’addetta alla sua memoria. Le chiede anche di non assistere alla malattia che di lì a poco lo divorerà, per ricordarlo invece nel pieno della vita.
Aura è una ragazza diversa dalle altre, è speciale. Coraggiosa, sa stare da sola e ha già capito che spesso ci si sofferma solo sulla superficie delle cose, dimenticandosi di andare più in profondità. Lei accetta la sfida che il nonno le offre e decide di partire per andare a studiare in Irlanda. Ma, una volta tornata, ritrova il nonno in casa di riposo e sente dentro di sé l’esigenza di non rispettare il patto che ha fatto per soddisfare invece l’esigenza sempre più impellente di ritrovarlo. Lo rivede nei messaggi che lasciava quando la malattia iniziava a farsi via via più predominante, lo ricerca nella memoria di chi gli ha voluto bene e che lo ha conosciuto da tutta una vita. Cerca le sue tracce perfino nella madre e con la quale non ha un bel rapporto anche a causa del suo essere un po’ troppo “leggera”, totalmente inadeguata all’amore ma ostinata nel cercarlo e nel rialzarsi dopo ogni caduta. Durante questo processo, Aura è in grado di recuperare molti tasselli del puzzle della vita del nonno, ma anche di altri personaggi che si incastrano tra loro in un quadro di straordinaria potenza emotiva.
Il rapporto madre figlia viene sviscerato. Un legame fatto di alti e bassi, di domande a cui non viene mai data una risposta. Una madre che non è mai diventata adulta, forse proprio per aver avuto Aura quando era solo diciottenne e una figlia troppo cocciuta per comprenderla e accettarla. Entrambe emotivamente fregiate, si sono aggrappate ad Attilio ma nemmeno lui è stato in grado di fare da padre ma ricercando invece quasi disperatamente il suo ruolo di nonno. La sua malattia fa vacillare le due donne che si trovano perse nei ricordi quasi per controbilanciare quelli che Attilio sta via via perdendo.
Un libro malinconico, diretto, che mette in scena la forza e la debolezza della famiglia, mettendo il lettore di fronte alla consapevolezza che non c’è famiglia che, anche nel suo piccolo, non abbia dei segreti da custodire. Sarà proprio Aura a scoprire quello della sua famiglia, seguendo gli elementi che il nonno le lascia e avrà l’arduo compito di custodirlo.
Dodici ricordi e un segreto vi rimarrà nel cuore, donando forti emozioni che difficilmente svaniranno.
Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)
Siamo nella campagna piemontese e quale miglior vino da abbinare a questo romanzo che colpisce con tutta la sua potenza e con una struttura che sembra venire fuori spontaneamente per colpire il lettore da un punto di vista emozionale?
Azienda: Oddero
Vino: Langhe Nebbiolo
Denominazione: Langhe Nebbiolo DOC
Vitigno: Nebbiolo 100%
Annata: 2015
Gradazione: 14%
Temperatura di servizio: 16-18°
Colore: Rosso rubino intenso.
Profumo: Il bouquet olfattivo è floreale di viola e fruttato a polpa rossa.
Gusto: All’assaggio è equilibrato, piacevole e persistente, con sfumature minerali e tannini morbidi e lisci.
Abbinamenti: Accompagna bene antipasti a base di salumi e affettati, primi piatti con sughi saporiti e formaggi. Da provare con i ravioli di anatra al tartufo bianco