Titolo: La donna perfetta
Autore: Melanie F
Casa Editrice: Cairo
Anno di edizione: 15 marzo 2018
Pagine: 347
Prezzo: 16,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Dopo il suo esordio con “L’occidentale”, con il quale ha riscosso grande successo, Melanie F. è tornata in libreria con un nuovo romanzo che vede sempre come protagonista Anna, sposata con un noto e potente businessman degli Emirati ed emigrata a Dubai per vivere con lui. Qui si è scontrata presto con una mentalità e delle abitudini che non le appartenevano, ma ha imparato a conviverci per amore del marito, anche se non ha mai smesso di sentirsene un po’ prigioniera.
Questo secondo romanzo dura l’arco di 9 mesi, proprio quello di una gravidanza e infatti ritroviamo Anna incinta, in attesa di un bambino in un mondo arabo mussulmano così distante da quello Occidentale in cui è cresciuta. Melanie riesce a descrivere perfettamente una civiltà e una tradizione che vuole essere simile a quella europea ma lo è soltanto apparentemente perché, soprattutto dal punto di vista dei diritti delle donne, non lo è affatto, così come in tanti altri settori: religioso, politico, sociale. Lo sviluppo del racconto diventa a tratti anche spietato, descrivendo il comportamento degli uomini nei confronti delle donne in un Paese che le rilega a una sorta di appendice della sfera maschile.
Anna sta vivendo una gravidanza a rischio e non trova la comprensione del marito, incasellato insieme a tutti gli altri businessman che, appartenenti alla stessa categoria, non resta che accettarli per come sono: uomini duri, forti e un po’ avvoltoi. La sua è una prigione dorata, in cui si ritrova immersa nel lusso sfrenato ma anche nell’infelicità. C’è una malinconia di fondo che si percepisce in ogni pagina: Anna si rende conto di non avere quello che forse potrebbe avere moralmente e sentimentalmente con un altro uomo europeo, ma l’amore è più forte e lei non ha scelta di fronte al sentimento indissolubile che la lega al marito, non certo per la vita che conduce grazie ai suoi soldi. Molte volte nel romanzo, infatti, si percepisce la sua indifferenza verso il lusso in cui vive. Cerca di prendere anzi le distanze da questo mondo per come può, differenziandosi da tutte le altre donne che vivono di riflesso agli uomini e lo fa anche grazie alla malattia che la reclude in casa e che le permette, con i pro e con i contro, di vivere la vita con un certo distacco. Accetta anche il fatto che il proprio uomo non abbia mai imparato a dialogare con l’altro sesso, perché privo degli strumenti necessari e che durante la gravidanza non riceva il sostegno necessario che ci si aspetterebbe.
La storia, così come anche nel primo romanzo, si interseca a quella di Oxana, una modella russa, uscita nel paginone centrale di Playboy. Sono, di fatto, le due facce della donna. Anna è la donna mamma, materna, mentre Oxana è la donna erotica, che incarna alla perfezione la femminilità seducente. Tutte si possono identificare con una o con l’altra ma sono anche i paradossi e gli estremi di una società che non permette molte sfumature. Anna è sposata a un uomo potente, Oxana è definita una arrampicatrice sociale, però alla fine riverberano entrambe una certa dolcezza e solitudine di fondo. Anche Oxana è approdata in questo Paese in cui ha trovato una specie di terra di promessa dove, andare con gli uomini, non è più una cosa così perversa. Ha una innocenza di base che quasi la riscatta da questa condizione così condannabile. Le due ragazze sono diventate amiche anche per disperazione perché nessuno le comprende veramente.
La donna perfetta è un libro che coinvolge perché permette di andare alla scoperta di un mondo del quale si parla spesso pur non conoscendolo veramente fino in fondo. Il mondo islamico arabo che affascina oltre che impaurire perché non si hanno gli strumenti giusti per comprenderlo. Questo libro, oltre a essere un romanzo interessante dal punto di vista della trama, è anche un documento importante perché ci racconta a fondo come in effetti si svolge la vita in questi paesi la cui cultura è così distante dalla nostra. Si fatica non poco a capire questa mentalità, ma attraverso la narrazione si riesce a penetrare nelle pieghe più recondite di questo mondo.
Ma Melanie F non racconta solo la storia della protagonista a Dubai, ma affronta e analizza anche i rapporti da un punto di vista più generale. La coppia che va in crisi perché c’è una gravidanza difficile, l’ansia della perfezione, le paure di una gravidanza a rischio e della maternità imminente.
Un romanzo completo sotto ogni punto di vista, che ci permette di avere una percezione emotiva di quello che succede in quel mondo ma anche di raccontare la storia di una protagonista che, con le sue debolezze ma anche la sua forza, riesce a coinvolgere il lettore.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
Se con il primo abbinamento abbiamo scelto di omaggiare le origini dell’autrice, in questa occasione ci addentriamo a capofitto nel tema del libro. La combinazione perfetta tra uva bianca e uva rossa, il mistero e la magia di questa simbiosi che, anche al di fuori della epica regione dello Champagne, suggella un equilibrio precario e inimitabile al tempo stesso. Perché la fragilità non è l’antitesi della perfezione, ma l’altra faccia della stessa medaglia.
Azienda: Lantieri
Vino: Origines
Denominazione: Franciacorta Riserva DOCG
Tipologia: Spumante Metodo Classico
Vitigni: Chardonnay 75%, Pinot Nero 25%
Anno: 2011
Grado alcolico: 12,5%
Temperatura di servizio: 8-10°
Vista: riflessi dorati e scintillanti, con bollicine finissime e persistenti.
Olfatto: profumo intenso caratterizzato da un groviglio piacevole di sentori, dalle note floreali agli agrumi, dalle caramelle d’orzo alla pasticceria, con delle simpatiche noccioline che continuano a fare capolino.
Gusto: avvolgente in bocca, con una mineralità intrigante e un lungo finale con fresche note di pompelmo.
Abbinamenti: pesce, pesce e ancora pesce!