Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli di Chiara Moscardelli

teresa papavero

Titolo: Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli

Autore: Chiara Moscardelli

Casa Editrice: Giunti

Anno di edizione: 16 maggio 2018

Pagine: 272

Prezzo: 16,90 euro

Autore della recensione: Silvia Menini

Chi conosce già Chiara Moscardelli non rimarrà certo sorpreso da questo incredibile romanzo. Infatti, nel suo nuovo libro, si scoprono una complessità e una trama che denotano una evoluzione non indifferente nel suo stile già largamente apprezzato, ma che comunque non abbandona la sua consueta spontaneità e briosità.

Anche qui il personaggio principale sembra essere in simbiosi con la scrittrice e in questo primo romanzo di una trilogia si riscopre una Moscardelli ironica, divertente e con una febbrile passione per il giallo (senza risparmiare il romanticismo).

Teresa Papavero ha 42 anni. Una età importante per una donna che sembra non aver combinato nulla nella sua vita. Ma già dopo poche righe si scopre la complessità di una donna che ha dovuto convivere per anni con la perdita della madre che ha abbandonato la famiglia senza dare troppe spiegazioni (a lei sarà dedicato il secondo romanzo). Di contro, ha però un padre abbastanza ingombrante, uno psicanalista famoso, uno dei primi profiler italiani e, proprio per questo, Teresa ha cercato tutta la vita di emularlo facendolo diventare il suo tallone d’Achille. Anche lei, infatti, ha tentato di diventare profiler, e le doti certo non le mancano… ma è invece finita per fare la commessa in un sexy shop a Roma.

Superata la soglia dove i sogni sono ancora realizzabili ed essendo single incallita, oltre a sentire di aver deluso il padre, decide di lasciare tutto per tornare nell’unico posto che l’ha vista felice per davvero: il suo paese d’infanzia. Strangolagalli, appunto. Una cittadina in provincia di Frosinone, a forma circolare, abitata da 2500 anime, dove tutti si conoscono, il tempo sembra essersi fermato e dove non accade mai nulla. Fino a quel momento, se non altro.

Una fuga la sua che, in realtà, è più un tentativo di ritrovarsi. Mollare tutto, spesso, aiuta infatti a trovare qualcosa di giusto per se stesse. Ma i nodi, come succede sempre nella vita, tornano al pettine e per quanto si scappi e si cerchi di nascondersi, le cose vanno comunque in un modo o nell’altro affrontate e, se ci si rifiuta, sono loro che ci raggiungono ponendoci di fronte a quell’unico salto che può, di fatto, salvarci da noi stesse. Ed è proprio questo che capita anche a Teresa. Perché un fatto inaspettato la costringerà a uscire dalla sua “comfort zone” nella quale si è rinchiusa e a buttarsi nel mondo per trovare, finalmente, la propria strada. Teresa, però, non è da sola… ogni capitolo di questo romanzo apre infatti nuove finestre su diverse storie e altrettanti personaggi che rendono più articolata e colorita la trama e sono per essa funzionali.

Il tutto è scaturito dalla morte di Paolo (conosciuto su Tinder) il quale, durante una serata che doveva essere romantica, ma che vede la povera Teresa chiusa in bagno per un’ora per un colpo di freddo, si butta dal balcone. O così, almeno, pare. Il commissario Lamonica è il primo ad accorrere sul luogo ed è abbastanza confuso al riguardo: si tratta di suicidio o è un vero e proprio omicidio? Tanto che finisce per sospettare della stessa Teresa che, di omicida, non ha proprio nulla. Teresa invece non ha dubbi. Grazie al suo infallibile fiuto capisce fin dal primo istante che qualcosa non quadra. Peccato che nessuno le creda, tantomeno Leonardo Serra, il tanto affascinante quanto arrogante poliziotto arrivato in paese per indagare sulla vicenda. Come se tutto ciò non bastasse, nella fino a quel momento tranquilla cittadina arriva Monica Tonelli, ospite del B&B che Teresa ha aperto nella casa paterna e che gestisce con l’aiuto dell’amica Gigia. Ma anche Monica scompare nel nulla tanto che, qualche giorno dopo, il marito disperato compare sul noto programma televisivo “Dove sei?” condotto proprio da un ex di Teresa: Corrado Zanni. Quest’ultimo non si lascia sfuggire l’occasione per rivedere Teresa e sopraggiunge in paese accompagnato dalla troupe, creando non poca confusione (e non solo mediatica). Per Teresa, presa tra due fuochi, non è certo un periodo facile, anche se i risvolti di entrambe le indagini saranno inaspettati e a dir poco sorprendenti.

Con colpi di scena dietro ogni angolo e un girotondo di intrighi, la Papavero dovrà fare i conti col proprio passato e anche con il proprio presente.

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Abbinamento (Sommelier Silvia Menini)

Sicuramente Teresa Papavero avrebbe apprezzato. La Passerina del Frusinate è un vino bianco secco ottenuto da uve autoctone caratterizzato da una profumazione vivace e fruttata e da un sapore asciutto che richiama i profumi della terra. Proprio in provincia di Frosinone. Questa Frusinate Passerina IGT targata Corte dei Papi è una bottiglia da tenere in seria considerazione, è un prodotto di qualità, facilmente abbinabile a diversi piatti della cucina italiana e internazionale.

Produttore: Corte dei Papi

Vino: Frusinate Passerina IGT

Annata: 2016

Denominazione: Frusinate Passerina IGT

Tipologia: Bianco

Vitigno: passerina 100%

Titolo alcolometrico: 13%

Temperatura di servizio: 8-10°

 

Vista: Nel bicchiere si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi verdastri.

Profumo: Al naso si avvertono piacevoli sensazioni di frutta tropicale, alternate a note di pesca e pera.

Gusto: In bocca è di medio corpo, succulento, con un sorso minerale dotato di una buona persistenza.

Abbinamento: Ottimo sia come aperitivo che a tutto pasto, si sposa egregiamente con le pietanze a base di pesce, preparate con ricette semplici e veloci. Dà il meglio di sé con una buona orata al forno.

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