Titolo: La felicità del cactus
Autore: Sarah Haywood
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno di edizione: 14 giugno 2018
Pagine: 368
Prezzo: 15,00 euro
Autore della recensione: Silvia Menini
Chi non ha timori, paure che portano a non lasciarsi mai andare completamente al cambiamento?
Susan lo sa bene… anche perché lei, queste paure, le tramuta in una spasmodica mania di controllo ed è perennemente alla ricerca ossessiva dell’efficienza e della pianificazione. Lei si va bene così e non capisce come mai la famiglia e i colleghi la trovino fredda e difficile da avvicinare. Del resto la sua vita le va proprio a puntino: adora il suo appartamento a Londra che sembra essere stato fatto appositamente per rispondere alle sue esigenze, ha un lavoro dove può applicare la sua logica di ferro e una relazione pragmatica e senza troppe inutili sdolcinatezze. È proprio la donna autonoma sia dal punto di vista emotivo che finanziario che voleva essere e, grazie a queste sue caratteristiche, è immune alla sofferenza e non può essere ferita da nessuno. Cosa volere di più dalla vita?
Io mi definisco una donna autonoma e piena di risorse. Ciò che mi manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla mia ricca vita interiore, infinitamente più stabile e sicura.
Ma si sa, gli imprevisti capitano e, spesso e volentieri, ci colgono impreparati. Ed è proprio quello che succede a lei, quando scopre di essere incinta e deve fronteggiare anche la morte inaspettata della madre. Solo allora, la sua forza d’animo comincia a vacillare e si ritrova a pensare che la sua vita le stia sfuggendo di mano. Soprattutto quando scopre che suo fratello Edward, un vero e proprio scansafatiche che non ha mai combinato nulla nella vita, ha ereditato quasi tutti i beni di famiglia, compresa la casa dove abitava con la madre e che sarà sua fino a quando non deciderà di trasferirsi altrove e venderla. Proprio nel momento in cui capisce che da sola non ce la può fare e che ha bisogno di qualcuno, riceverà l’aiuto di persone insperate che l’aiuteranno a sbocciare proprio come i suoi tanto amati cactus. Il suo cambiamento avviene di pari passo con la sua trasformazione fisica che la porterà a fare i conti con le sue fragilità e con le difficoltà che via via incontrerà lungo il percorso.
Sarah Haywood riesce a costruire un personaggio che trasmette tutta la sua personalità grazie anche a come narra al lettore ciò che le succede. Una ragazza che è in pieno cambiamento, costretta anche da una gravidanza e dalla trasformazione del suo corpo che la costringe a rivedere tutte le regole che si è imposta fino a quel momento. Ed è proprio qui che riesce a entrare in empatia con il lettore che finirà per adorarla e fare il tifo per lei.
All’improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo nuovo mondo, ma va bene così.
Abbinamento (Sommelier Antonio Freda)
Vigneti a picco sul mare, muretti a secco per proteggere i terrazzamenti, vendemmia manuale che assomiglia a un esercizio di equilibrismo, il rischio sempre presente delle visite inaspettate di animali selvatici… prima di guadagnarsi il meritato riposo in bottiglia ne deve affrontare di peripezie questo passito, vero e proprio simbolo della viticoltura eroica e di una delle zone più affascinanti d’Italia.
Azienda: La polenza
Vino: Sciacchetrà
Denominazione: Cinque Terre Sciacchetrà DOC
Tipologia: Vino passito
Vitigni: Albarola, Bosco, Vermentino
Gradazione alcolica: 14%
Temperatura di servizio: 14°
Vista: colore ambrato molto luminoso
Olfatto: profumo intenso, inconfondibile albicocca tra le note speziate, balsamiche e di frutta candita.
Gusto: avvolgente, dolce ma fresco da invogliare continuamente a bere, finale gustoso e persistente.
Abbinamento: proprio perché si tratta di una chicca, merita di essere bevuto da solo!